Tunisia: chi fuma marijuana potrà non andare in carcere

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Secondo il ministero di giustizia in Tunisia ci sono circa 6700 persone in carcere per consumo di droga, su un totale di 23550 carcerati (Getty Images)

Il consiglio di sicurezza nazionale ha approvato la modifica della legge 52 che prevedeva la detenzione per un anno per chiunque facesse uso o fosse trovato in possesso di una piccola quantità di droga, compresa la cannabis. Con la riforma i giudici potranno perdonare i colpevoli sopresi la prima volta a fumare

Da lunedì 20 marzo, giorno della festa nazionale tunisina e anniversario dell’indipendenza, chi verrà sorpreso a fumare marijuana non andrà più necessariamente in carcere ma potrà usufruire del perdono del giudice. Lo ha deciso il consiglio di sicurezza nazionale, guidato dal presidente Beji Caid Essebsi, che ha modificato la legge 52, in base alla quale "è previsto un minimo di un anno di carcere per chiunque usi o possieda una piccola quantità di droga, cannabis inclusa. Per i recidivi la sentenza minima è di cinque anni". Per gli attivisti tunisini, che da anni si battono per la modifica della norma, si tratta di una vittoria.

 

Depenalizzazione – La Legge in questione è stata approvata nel 1992, durante il mandato del presidente Zine El Abidine Ben Ali e, secondo gli attivisti per i diritti umani, negli anni è stata utilizzata per sopprimere il dissenso nei confronti del governo. La norma, infatti, non prevedeva nessuna circostanza attenuante, nemmeno l’essere incensurato poteva far evitare il carcere ai colpevoli. La nuova legge dà la possibilità al giudice di applicare attenuanti varie e comminare una sanzione amministrativa ai consumatori sorpresi per la prima volta, aprendo anche a un perdono totale. Secondo l'avvocato tunisino Ghazi Mrabet: "Questo cambiamento legislativo eviterà migliaia di incarcerazioni, ma bisogna ricordare che i casi possono essere trattati diversamente a seconda del giudice, che conserva comunque il potere di disporre il carcere". Quel che è certo è che dalla legge verrà eliminata anche la prigione per chi si rifiuti di eseguire il test delle urine e al momento è in discussione in Parlamento un testo che prevede l'abolizione della detenzione anche per la seconda volta in cui si è sorpresi in possesso di droghe.

Norma molto utilizzata – Per Yosra Frawes della Federazione internazionale per i diritti umani (Fidh) le nuove misure rappresentano "un passo avanti", perché "non era logico legare le mani dei giudici" non permettendogli di tenere in considerazione le attenuanti generiche. A causa di questa norma, denunciano gli attivisti, migliaia di giovani negli ultimi anni sono stati incarcerati solo per essere stati trovati in possesso di marijuana. Dal 2011 al 2016, secondo le associazioni, il numero di processi per questo genere di reato è passato da 732 a 5.744, e secondo il ministero di giustizia in Tunisia ci sono circa 6.700 persone in carcere per consumo di droga, su un totale di 23.550 carcerati. 

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