Egitto, Mubarak assolto: le tappe del processo. SCHEDA

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Una manifestante anti Mubarak (foto: archivio Getty Images)
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L'ex rais, accusato di aver cospirato nell'uccisione di centinaia di manifestanti durante le rivolte del 2011, è stato giudicato innocente dalla Corte

L'ex presidente egiziano Hosni Mubarak non è colpevole. La sentenza, emessa dalla Corte di Cassazione egiziana, pone fine alla lunghissima vicenda giudiziaria che ha visto protagonista l'ex presidente egiziano. Accusato di aver cospirato e organizzato l'uccisione di oltre centinaia di manifestanti durante le proteste di piazza Tahrir - in piena Primavera araba - del 25 gennaio 2011, Mubarak fu infatti costretto a dimettersi dal ruolo di presidente dopo oltre 30 anni. Dopo una lunghissima discussione, il giudice Ahmed Abdel Qawi ha dichiarato l'imputato innocente. Nella stessa sentenza la corte ha inoltre respinto le richieste dei legali delle vittime di riaprire i procedimenti civili ai danni dell'ex presidente.

 

Le rivolte in piazza – Tutto ha inizio il 25 gennaio del 2011 quando, sull'onda lunga delle manifestazioni organizzate in Tunisia, circa 25mila manifestanti scesero in piazza per chiedere la destituzione del presidente Hosni Mubarak. Le proteste, inizialmente pacifiche, incontrarono la dura repressione delle forze dell'ordine e si protrassero per oltre 18 giorni. L'11 febbraio, incalzato dal prolungarsi degli scontri e dall'accusa di aver favorito e organizzato l'uccisione dei manifestanti, il rais fu costretto a rassegnare le sue dimissioni.

 

Le tappe della vicenda giudiziaria – Per il presidente deposto iniziano così gli anni dei processi. A partire dall'agosto del 2011, sul banco degli imputati assieme al presidente compaiono anche l'ex ministro dell'Interno Habib al-Adly, sei collaboratori di polizia e i figli di Mubarak, Alaa e Gamal, accusati di corruzione. Il processo viene sospeso pochi mesi dopo quando i legali delle famiglie delle vittime accusano Hussein Tantawi, allora capo del Consiglio supremo delle Forze armate, di aver favorito l'ex presidente con una testimonianza a porte chiuse. Tre mesi dopo, nonostante le numerose pressioni per un cambio di giudici, il processo riprende con la stessa Corte. Il 2 giugno 2012 Mubarak viene ritenuto responsabile nella morte dei manifestanti, mentre i figli sono assolti dall'accusa di corruzione. La sentenza viene però annullata dalla Corte di Cassazione che annuncia un nuovo processo.

 

Il nuovo processo – Nell'agosto del 2013 la Corte egiziana ordina per Mubarak gli arresti domiciliari. Nello stesso anno, però, l'ex rais viene condannato a tre anni di carcere con l'accusa di appropriazione indebita di fondi pubblici. Alla fine del 2014 la svolta: una sentenza scagiona Mubarak e gli altri imputati dalle accuse di omicidio e da quelle di corruzione. Al Cairo si scatenano le proteste, la Procura egiziana fa ricorso in Cassazione per un ulteriore procedimento giudiziario che si apre il 5 novembre del 2015. Si arriva così alla storica sentenza del 2 marzo 2017 con la quale viene respinto il ricorso della Procura: alla fine Mubarak, che oggi ha 88 anni, è innocente. Dopo aver ascoltato il verdetto della Corte in sedia a rotelle, l'ex presidente è tornato nell'ospedale militare di Maadi, dove ha già scontato la pena per corruzione e dove, secondo quanto riferisce l'agenzia Reuters, preferirebbe rimanere anche in futuro per poter godere di costante supervisione medica.

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