Le telecamere di Sky TG24 a Tijuana tra i tunnel della droga

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Negli ultimi sei anni sono stati scavati circa 80 cunicoli usati dai narcotrafficanti per sviluppare il commercio di sostanze illegali con gli Stati Uniti. Il business è molto più redditizio rispetto a quello del traffico di migranti

Dai confini che dividono il Messico dagli Usa non passano solo persone, ma anche droga. E, secondo alcune stime, il 70% del narcotraffico si svolgerebbe nel tratto di frontiera tra Tijuana e San Diego, attraverso i tunnel controllati dal cartello messicano di Sinaloa.

 

I tunnel rimangono agibili anche dopo che sono stati scoperti - SkyTg24 ha intervistato la direttrice di Zeta, uno dei pochi giornali indipendenti di Tijuana che negli ultimi anni ha subito tre attentati e ha perso due dei suoi reporter che sono stati uccisi dai narcos. “Il principale commercio bilaterale illecito fra Messico e Usa, in questo momento, è quello della droga”, conferma la direttrice. I reporter spiegano inoltre che i tunnel usati dai narcotrafficanti, anche una volta scoperti, rimangono agibili. In una fabbrica di ghiaccio, per esempio, è possibile entrare indisturbati e raggiungere l’ingresso del cunicolo, nonostante i sigilli della polizia siano ancora presenti all’esterno della struttura. 

 

Numeri in ascesa: circa 80 tunnel negli ultimi sei anni - I tunnel non vengono usati per il traffico di migranti perché “è molto più redditizio far passare un chilo di cocaina piuttosto che una persona che ti paga per il passaggio ”, spiega uno dei giornalisti di Zeta. E la tecnica scelta dai narcotrafficanti per arricchirsi, negli anni, ha trovato sempre più spazio: sono circa 80 i tunnel della droga scoperti negli ultimi sei anni.

 

Un campo da squash nel cunicolo - I cunicoli, però, non vengono usati solo per il traffico di droga, ma anche come nascondigli. Era ricorso a questo metodo lo storico boss del cartello di Tijuana, Aureliano Felix. Nella casa di un suo parente - colpita successivamente da un incendio - il tunnel era stato convertito in un vero e proprio rifugio con all’interno anche un campo da squash. 

 

Le politiche di Trump non sconfiggeranno i narcos - A Tijuana dubitano che le politiche annunciate dal presidente Trump contro il Messico miglioreranno la situazione del narcotraffico perché, come ribadisce un giornalista di Zeta, ”non c’è muro che possa fermare il potere economico che i cartelli della droga rappresentano”.

 

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