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Isis rivendica lancio razzi contro Eilat. Esercito Israele nega raid

Mondo
Una veduta della città israeliana di Eilat, sul Mar Rosso (Getty Images)

Colpita la città sul Mar Rosso. Le Forze armate avrebbero risposto con un'azione nei territori palestinesi, uccidendo due persone e ferendone cinque. Ma Gerusalemme smentisce

 

Una branca Isis nel Sinai ha rivendicato i razzi di ieri sera contro la cittadina israeliana di Eilat, di cui almeno tre intercettati dal sistema di difesa antimissili Iron Dome. Lo riporta Jerusalem post, che cita anche la pubblicazione consorella Maariv. Due i palestinesi uccisi e cinque feriti nel sud della Striscia di Gaza in quelli che Hamas, secondo "The times of Israel", ritiene raid di Israele in risposta ai razzi.

Le forze armate israeliane negano però di aver condotto la scorsa notte alcun raid su Gaza.

 

L'attacco dal Sinai - Il lancio dei razzi è avvenuto l'8 febbraio ai danni della città di Eliat, sul Mar Rosso, dove ora la situazione è tornata alla normalità. L'attacco è stato intercettato dal sistema anti-missili israeliano Iron-dome ("Corona di ferro"). O meglio, tre missili sono stati intercettati, mentre un quarto è caduto in una zona disabitata. A rivendicare l'attacco sarebbe stata una branca dell'Isis, operativa nella regione del Sinai, conosciuta con il nome Ansar Bei al Maqdis. In risposta, nella notte tra l'8 e il 9 febbraio l'aviazione israeliana avrebbero bombardato il Sud della Striscia di Gaza, provocando la morte di due uomini. Tuttavia le circostanze della morte dei due palestinesi sono ancora poco chiare e le forze armate israeliane - tramite la radio militare - negano di aver condotto dei raid.

 

Tensioni al confine con l'Egitto - Come riporta Afp, il gruppo Ansar Bei al Maqdis, nato a marzo 2011, ha l'obiettivo rivendicato di attaccare Israele e impedire la cooperazione tra lo Stato ebraico e l'Egitto, sabotando il gasdotto che collega i due Paesi. Tra i loro obiettivi c'è anche il regime del presidente Abd al-Fattah al-Sisi, nato dopo il colpo di Stato militare avvenuto nel luglio del 2013 e che ha destituito il presidente islamista Mohamed Morsi.

Tuttavia, gli incidenti alla frontiera tra Egitto e Israele sono stati finora sporadici. L'ultimo di una certa rilevanza nella zona di Eilat risale al 2014, quando due soldati israeliani di pattuglia vennero feriti da elementi non identificati con un missile e dei colpi d'arma da fuoco. Lunga 240 chilometri, la frontiera nel Sinai è un territorio popolato in buona parte da beduini, popolazione che ha rapporti difficili con il potere centrale. 

 

Colpi di cannone sul Golan - Sempre ieri, 8 febbraio un colpo di cannone di un carro armato ha colpito le alture del Golan israeliane. Il colpo proveniva dalla Siria: Israele ha risposto colpendo una postazione ell'Esercito siriano dall'altra parte del confine. L'attacco, di cui ha dato notizia un portavoce militare israeliano, non ha provocato vittime.

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