Bergoglio, in un'intervista a El Pais, parla del nuovo presidente americano: "Spaventarsi o rallegrarsi ora sarebbe una grande imprudenza". Sui migranti: "Che il Mediterraneo sia un cimitero deve farci pensare". E conferma di non guardare la tv da oltre 25 anni
Papa Francesco a ruota libera sui grandi problemi del mondo in una insolita intervista fiume concessa in esclusiva a El Pais. Dall’insediamento di Trump all’emergenza migranti: tanti i temi affrontati dal Pontefice.
Cauto su Trump - Bergoglio non entra nel coro degli allarmi preventivi sul neo-presidente Usa, che si è insediato ufficialmente alla Casa Bianca il 20 gennaio. “Vedremo che cosa succede. Spaventarsi o rallegrarsi ora sarebbe una grande imprudenza, sarebbe essere profeti di calamità o di benessere, che potranno non verificarsi. Vedremo che cosa farà e lo valuteremo”.
L’esempio di Hitler - Poi, però, parla con preoccupazione della crescita del populismo. “Per me l'esempio più tipico del populismo, nel senso europeo, è il 33 tedesco”. E spiega: “La Germania distrutta cerca di alzarsi, cerca la sua identità, cerca un leader che gliela restituisca: c'è un giovane che si chiama Hitler e dice 'io posso'. E tutta la Germania vota Hitler”. “È stato votato dal suo popolo e poi lo ha distrutto. Questo è il pericolo”, dice Francesco. E ancora: “In tempi di crisi non funziona la ragione”, “cerchiamo un salvatore che ci restituisca l'identità e ci difendiamo con i muri”.
Sui migranti - Il Papa torna anche sul dramma dei profughi: “Che il Mediterraneo sia un cimitero deve farci pensare”. E rende omaggio all'Italia che “nonostante tutti i problemi del terremoto continua ad accoglierli”. Sui migranti, ripete: “Primo salvarli. Poi accoglierli il meglio possibile. Quindi, integrarli”.
Contro clericalismo e schiavitù della donna - Jorge Mario Bergoglio parla anche del “dio danaro, che è al centro del sistema economico, e non l'uomo e la donna”. E avverte che “la schiavitù della donna è una delle cose più disastrose”. Parla della Chiesa: “Il male peggiore è il clericalismo. Quando il pastore si converte in funzionario”. “Nella Chiesa – aggiunge – ci sono santi e peccatori, gente per bene e corrotti”: ma quello che più preoccupa Francesco è “una Chiesa anestetizzata dalla mondanità”, lontana dai problemi della gente.
Non guarda la tv da oltre 25 anni - Nell'intervista a tutto campo apre uno spiraglio anche sull'uomo Bergoglio. La sua salute? “Da qui in su, perfetto. Il problema sono le gambe. Cammino con un sostegno”. Ma, aggiunge, “ho una memoria da elefante, perfino nei dettagli”. E poi conferma di non guardare la tv da oltre 25 anni: “Semplicemente perché in un certo momento ho sentito che me lo chiedeva Dio. Ho fatto questa promessa il 16 luglio del 1990”. Il Papa argentino dice di non essere cambiato da quando si è seduto sul trono di Pietro. “La mia personalità non è cambiata. Cambiare a 76 anni è come farsi il trucco. Non posso fare tutto quello che voglio, però l'anima 'callejera' ('della strada', ndr) rimane e si vede”. Non si sente scomodo con il potere, gli chiede El Pais? “È che il potere non l'ho io. È condiviso”. Ma, aggiunge, “non è il potere che mi sta scomodo. Mi danno fastidio certi protocolli. Ma è perché sono fatto cosi, 'callejero'”.