Dall'Austria alla Germania, le cinque elezioni del futuro europeo

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Federica Villa

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Gli appuntamenti elettorali iniziano il 4 dicembre, con le elezioni austriache, e arrivano fino all'autunno 2017, quando la Germania riconfermerà o meno Angela Merkel come Cancelliera. Tutte le date, fra incertezze e rinascita dei populismi

Dopo Brexit, gli equilibri europei sono cambiati. Le tendenze populiste, anti europee e delle destre xenofobe hanno portato partiti come quello francese del Front National di Marine Le Pen, o quello olandese di Geert Wilders, a crescere nei sondaggi. Da inizio dicembre fino al prossimo autunno, sono cinque i Paesi europei in cui si andrà alle urne, e dove le incertezze sono molte. Dall'Austria alla Germania, passando per Romania, Olanda e Francia.

 

Austria - Il 4 dicembre, gli austriaci tornano alle urne per eleggere un nuovo presidente. L'affidamento della carica era previsto per lo scorso maggio, ma le lezioni erano state annullate. La prima tornata elettorale, quella del 24 aprile, aveva visto in vantaggio il leader di estrema destra Norbert Hofer. Ma i risultati del primo turno sono stati ribaltati un mese dopo, il 22 maggio, quando a vincere il ballottaggio è stato il leader dei Verdi Alexander Van der Bellen. I due candidati erano separati solo da 30mila voti e la destra aveva riscontrato delle irregolarità nel conteggio delle schede. Dopo la denuncia, la Corte costituzionale austriaca aveva deciso di annullare la votazione e di rimandarla a fine anno. Quella che sarà chiamata nuovamente alle urne il 4 dicembre, è un'Austria divisa come mai prima d'ora: secondo gli ultimi sondaggi, a separare i due candidati ci sono dall'1 al 2% dei voti. 

 

Romania - Dopo un anno di governo tecnico guidato da Dacian Ciolos, l'11 dicembre, 6.506 candidati si contenderanno 466 posti disponibili alla Camera e al Senato della Romania. La soglia è fissata al 5% e, secondo gli ultimi sondaggi, sei partiti su dieci in corsa, al momento, la supererebbero. In vantaggio ci sono i Socialdemocratici, seguiti dai Liberali che sperano in un'elezione di Ciolos. Il leader del governo tecnico ha detto di voler continuare il lavoro iniziato lo scorso anno, ma senza affiliazioni politiche. Da quando Ciolos ha annunciato la sua decisione, ha guadagnato il 46% dei consensi. Il 75% dei romeni, però, si dice ancora disilluso e non ha fiducia nella classe politica. 

 

Olanda - Il 15 marzo 2017, sarà il turno dell'Olanda dove saranno circa 13 i partiti pronti a sfidarsi. In questo frammentato panorama politico, due leader si contendono la vittoria. Da una parte, il populista, ultra-euroscettico e antislamico, Geert Wilders, che ha definito l'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti "una vittoria storica, una rivoluzione!". Dall'altra, Mark Rutte, conservatore e Primo ministro dal 2010. I sondaggi danno in vantaggio, anche se di poco, Wilders. Il populista, con il suo programma di uscita dall'Unione europea, rappresenta una minaccia per Bruxelles. Wilders ha detto più volte di essere favorevole a una Nexit (cioè Netherland exit) e ha chiesto che venga indetto un referendum "il prima possibile". Il suo partito per la libertà, però, nelle europee del 2012, aveva perso nove seggi, registrando una sconfitta storica.

 

Francia - Con un François Hollande al minimo storico nei sondaggi, la Francia si prepara a eleggere un nuovo presidente, la prossima primavera. Il primo turno elettorale è fissato per il 23 aprile, mentre, in caso di ballottaggio, le urne riapriranno dopo due settimane, il 7 maggio. Alle primarie repubblicane del 20 novembre, si è imposta la figura del liberale cattolico Francois Fillon (44,1%), seguito dal sindaco di Bordeaux Alain Juppé (28,4%) e dall'ex presidente Nicolas Sarkozy che, con il 20,7% dei voti, ha terminato la sua corsa all'Eliseo e non parteciperà al ballottaggio del 27 novembre. Le primarie dei socialisti, invece, si svolgeranno tra il 22 e il 29 gennaio. Hollande ha perso il ruolo di "candidato naturale" per altri cinque anni a guida del Paese e, all'interno del partito, si è creato un fronte pronto a ostacolarlo. Mentre Emmanuel Macron, ex ministro dell'Economia che ha dato le sue dimissioni quest'estate, ha fondato un partito di centro, En Marche!, per offrire un'alternativa allo schieramento socialista. L'avversario da battere rimane comunque Marine Le Pen. La leader di estrema destra e nazionalista del Front National è data dai sondaggi al 29% e le analisi politiche dicono che passerebbe sicuramente il primo turno, per poi andare al ballottaggio dove rischierebbe la sconfitta.

 

Germania - Nell'autunno 2017, verrà rinnovato il Bundestag e, alla guida della Germania, potrebbe esserci ancora Angela Merkel. La cancelliera tedesca ha annunciato che si ricandiderà per le prossime elezioni. Se fosse eletta, Merkel ricoprirebbe il suo quarto mandato. Il 55% degli elettori, secondo un sondaggio pubblicato da Bild, si è dichiarato favorevole alla scelta di Merkel che vede crescere il sostegno nei suoi confronti dopo che, la scorsa estate, solo il 42% aveva accolto con positività una sua quarta candidatura. Nello scenario politico tedesco, gli avversari del partito Cristiano Democratico (Cdu) di Merkel sono il partito di estrema destra dell'Afd, guidato da Frauke Petry, e i socialdemocratici che, nel voto locale in Maclemburgo-Pomerania, lo scorso settembre, si sono imposti con il 30% dei consensi. Nel suo discorso di candidatura, Merkel non ha nascosto che "queste elezioni saranno difficili come nessun’altra dalla riunificazione tedesca".

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