In un'intervista il patriarca della Chiesa ortodossa russa ha duramente attaccato le nozze omosessuali: "Vanno contro la natura morale e mettono a rischio l'esistenza della razza umana". Il religioso ha avuto parole di elogio per Donald Trump
Sono parole che faranno discutere. Il patriarca Kirill, il capo della Chiesa Ortodossa, nel corso di un'intervista con RT - la rete internazionale vicina al Cremlino - ha infatti paragonato, pur con qualche distinguo, l'introduzione in Occidente del matrimonio-gay "all'apartheid in Sudafrica o alle leggi naziste". Una legislazione che per il patriarca, che ha appena compiuto 70 anni, "va contro la natura morale degli esseri umani". L'intervista, rara e molto lunga, ha toccato diversi punti caldi dell'agenda interna e internazionale, come la crisi in Siria, l'elezione di Donald Trump e l'emergenza migranti in Europa, che il patriarca ha voluto mettere in relazione con il "fallimento del multiculturalismo" e con "l'aggressività delle dottrine secolariste".
Kirill: "Nozze gay minaccia per l'esistenza della razza umana" - Per Kirill tutto si tiene: molti migranti mostrerebbero infatti "resistenza" ai valori occidentali proprio a causa della "secolarizzazione radicale" qui avvenuta.
Secondo il patriarca, un atteggiamento più in linea con i valori religiosi genererebbe "affinità" tra i migranti verso la cultura in cui devono integrarsi. Al posto del "cocktail" del multiculturalismo sarebbe dunque da preferire "il modello russo" in cui ognuno può esprimere "liberamente" la sua identità "etnica e religiosa" nel rispetto delle leggi federali.
L'atteggiamento dei paesi occidentali verso i diritti delle comunità omosessuali in un certo senso rientra in questo aspetto. "Noi - ha sottolineato - non condanniamo le persone che hanno diverse preferenze sessuali: grava sulla loro coscienza e sono affari loro. Ciò non deve essere discriminato o punito". Ma da qui ad elevare l'omosessualità a "norma sociale naturale" come il matrimonio tra un uomo e una donna per creare una famiglia ce ne corre. "Ecco perché crediamo che questa nuova tendenza costituisca una grave minaccia per l'esistenza della razza umana".
Esortazione a Occidente e Russia a unirsi per intervenire in Siria - Una posizione senz'altro radicale che riflette però la severità dell'ordinamento russo, dove dal 2013 sono previste multe per chi fa "propaganda" di valori omosessuali nei confronti dei minori (formula che di fatto prevede una severa censura su ogni forma di comportamento non consona ai valori tradizionali). Kirill ha poi espresso parole molto dure su quanto accaduto alle comunità cristiane in Medio Oriente - 'punto di contatto' fra il patriarca e il pontefice nel loro storico incontro a Cuba. Da allora, ha ricordato, in Siria non si è registrato nessun passo avanti. Così il mezzo milione di cristiani siriani è scomparso, tra uccisioni e migrazioni, e la ben più folta comunità irachena - 1,5 milioni di persone - ormai conta solo 150mila individui. Un disastro sulla stessa "civilizzazione" dell'area che avrà effetti anche sulla violenza settaria del Medio Oriente. Ecco perché il patriarca ha esortato l'Occidente e la Russia ad abbandonare "le differenze" e a "unirsi" contro la barbarie dello Stato Islamico e del terrorismo. E in questo senso, ovviamente, le parole del presidente-eletto Donald Trump offrono "speranza".