Usa, Trump: "Espelleremo due o tre milioni di clandestini"

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In un'intervista alla Cbs il neopresidente conferma la linea della campagna elettorale: "Butteremo fuori dal paese chi ha precedenti penali". Sul muro con il Messico precisa: "In parte sarà una recinzione". I dubbi di Paul Ryan: "Non daremo il via a un'esportazione di massa"

 

Dopo la sua elezione a 45esimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump continua a dare indizi su come sarà la sua amministrazione. In un'intervista alla Cbs ha confermato l'intenzione di applicare una delle sue promesse elettorali, ovvero l'espulsione di 2-3 milioni di clandestini con precedenti penali. 

 

Trump: "Muro con il Messico sarà in parte recinzione" - "Quello che faremo è buttare fuori dal Paese o incarcerare le persone che sono criminali o hanno precedenti criminali, membri di gang, trafficanti di droga", ha detto al network americano, indicando la cifra in due, forse anche tre milioni. Quanto agli altri irregolari, il neo presidente eletto ha sostenuto che una decisione verrà presa dopo aver reso sicura la frontiera. Su questo punto il neo presidente ha confermato l'intenzione di erigere un muro al confine con il Messico, precisando però che parte di esso potrebbe essere solo "una recinzione".

 

Paul Ryan: "Non daremo il via a una deportazione di massa" - Le parole di Trump sull'idea di espellere milioni di persone si scontrano però con quanto affermato da Paul Ryan, presidente repubblicano della camera dei rappresentanti in passato in contrasto con il tycoon newyorkese. "Non stiamo pianificando una deportazione di massa" ha affermato Ryan alla Cnn


Presidente GOP sarà capo dello staff di Trump - Intanto arrivano anche le prime nomine da parte del neo presidente. L'importante e centrale ruolo di capo dello staff è andato a Reince Priebus, attuale presidente del partito repubblicano. La scelta di Priebus viene vista come una mossa di avvicinamento a quelle parti del partito, come Paul Ryan, che sono più critiche nei suoi confronti. Priebus è stato preferito a Stephen Bannon, presidente della campagna elettorale di Donald Trump, considerato un falco, che diventa invece "consigliere anziano" del nuovo presidente. 

 

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