Secondo l'agenzia per i rifugiati (Unhcr) "nel 2016 è stata già superata la soglia record di 3800 morti e dispersi nel Mediterraneo". L'anno scorso i morti furono 3.771 – Lo speciale migranti
Il 2016 è l’anno con il maggior numero di migranti morti nel tentativo di attraversare il mar Mediterraneo. A dirlo è l’Unhcr, il Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che ha comunicato il numero di vittime del 2016: 3740 in dieci mesi fino a ieri, diventati più di 3800 oggi. Lo scorso anno, infatti, i morti sono stati 3771.
Sale il bilancio delle vittime nel #Mediterraneo: sono almeno 3.800 i morti. Il 2016 è l’anno più letale https://t.co/inBvfgo8af https://t.co/LMXHw6SGDZ
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) 26 ottobre 2016
In calo il numero dei migranti - Il numero di persone che sono riuscite a compiere la traversata è invece drasticamente calato: sono infatti 327.800 i migranti che fino ad oggi hanno raggiunto le sponde nord del mar Mediterraneo, a fronte dei 1.015.078 del 2015. Se lo scorso anno perdeva la vita un migrante ogni 269, quest’anno il rapporto, drammatico, è di un morto ogni 88. Sulla rotta centrale, quella che porta in Italia, il dato sale a una vittima ogni 47.
Metà degli sbarchi in Italia - Secondo l’Unhcr, circa la metà di coloro che tentano la traversata partono dal Nord Africa e raggiungono le coste italiane, attraverso la rotta più pericolosa del Mediterraneo. Questo è spiegabile, secondo l’agenzia dell’Onu, con il cambio di tattiche dei trafficanti di esseri umani: è sempre più forte infatti la tendenza a imbarcare quanti più migranti possibili per effettuare partenze di massa, rendendo più ardui i soccorsi.
Unhcr: servono maggiori sforzi - L’Unhcr ha infine esortato gli Stati membri dell’agenzia a intensificare gli sforzi per tentare di diminuire il numero di vittime, non solo attraverso una più intensa attività di monitoraggio dei mari ma anche rafforzando l’accesso a percorsi regolari che garantiscano sicurezza ai rifugiati.
Oggi 31 morti - Non si fermano, intanto, gli sbarchi sulle coste italiane: oggi sono arrivate quasi duemila persone, trasportate dalle navi della capitaneria di Messina e di Medici senza Frontiere. Insieme a loro sono state recuperate anche le salme di 31 persone che sono morte durante la traversata.