Hacker cinesi contro portaerei Reagan: volevano segreti militari Usa

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Lo rivela al Financial Times una società di sicurezza informatica americana, la FireEye: fu inviata unʼondata di mail infette lʼ11 luglio, il giorno prima della sentenza del tribunale dellʼAja sulle acque contese

Una società di sicurezza informatica Usa, la FireEye, ha reso noto che un attacco hacker è stato sferrato alla portaerei Ronald Reagan per carpire informazioni sulle manovre militari Usa. Lo rivela il Financial Times. Gli hacker cinesi avrebbero attaccato i funzionari di governo che si trovavano sulla portaerei, inondandoli di mail infette, l'11 luglio, il giorno prima della controversa sentenza del tribunale dell'Aja sul Mar Cinese Meridionale.

 

Le rivelazioni del Financial Times - Secondo quando riportato dall'autorevole quotidiano britannico, dell'attacco sarebbe responsabile un gruppo di hackeraggio basato in Cina. In quel periodo, la portaerei era di pattuglia nella zona contesa tra la Cina e altri Paesi nel braccio di mare a sud del "gigante" asiatico. E, sempre secondo l'azienda di sicurezza informatica FireEye, citata dal quotidiano, gli autori degli attacchi potrebbero essere gli stessi che hanno condotto in passato azioni per compromettere le reti di difesa di Stati Uniti e Vietnam. Non ci sono per ora prove che leghino l'operazione al governo di Pechino, né indicazioni che l'operazione sia andata a buon fine.

 

L'obiettivo i segreti militari Usa- Secondo la compagnia di sicurezza informatica americana, l'obiettivo era quello di carpire informazioni su manovre e spostamenti della Reagan, sui suoi sistemi di comando e controllo oltre che informazioni di livello politico. Non è un caso, secondo gli esperti, che il cyberattacco mirato sia avvenuto il giorno prima che la Corte arbitrale dell'Onu per la Legge del Mare emettesse una sentenza che negava qualsiasi fondamento giuridico ai "diritti storici" rivendicati da Pechino su gran parte del Mar Cinese del Sud e delle isole, contese con Giappone, Filippine, Vietnam fra gli altri: sentenza che sollevò l'ira di Pechino.

 

 

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