A dare l'annuncio il primo ministro iracheno Haidar al Abadi alla tv di Stato. In campo anche i caccia statunitensi e i peshmerga curdi. Onu: civili sotto assedio, a rischio scudi umani
E' in corso l'offensiva finale per la riconquista della città di Mosul, roccaforte dell'Isis nel nord dell'Iraq, mentre l'Onu lancia l'allarme per la sorte di un milione e mezzo di civili. Ad annunciare l'operazione militare alla tv di Stato è stato, nella notte, il primo ministro iracheno Haidar al Abadi. Secondo quanto riferisce l'emittente televisiva "Sky Arabia", l'esercito iracheno è già riuscito in poco tempo ad abbattere la prima linea difensiva posta al di fuori della città avanzando dalla zona di Baashiqa.
In azione anche forze Usa e peshmerga curdi - A supporto dell'offensiva irachena ci sono i caccia statunitensi che stanno bombardando con raid mirati i siti di difesa dell'Isis e in particolare la base di al Qiyara. Oltre alle milizie di Difesa popolari sciite, presenti con 9 mila uomini, partecipano a questa offensiva anche i peshmerga curdi che sono arrivati a sette chilometri dalla periferia di Mosul e hanno strappato all'Isis otto villaggi sul fronte di Khazir, a nord-est di Mosul. E al fianco dei peshmerga vi sarebbero anche forze speciali americane, secondo media curdi e secondo un'inviata di Al Jazeera.
Onu: civili sott'assedio a Mosul, a rischio scudi umani - L'Onu esprime forte preoccupazione per la sorte degli 1,5 milioni di civili a Mosul e teme che "migliaia di loro potrebbero ritrovarsi sotto l'assedio" delle truppe governative o diventare "scudi umani" nelle mani dell'Isis. Lo afferma in un comunicato il sottosegretario per gli affari umanitari, Stephen O'Brien, facendo appello "a tutte le parti perché rispettino i loro obblighi di proteggere i civili in base alla legge umanitaria internazionale".
Le immagini da Mosul
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L'attacco più grande dal 2011 - L'attacco per riconquistare Mosul è il più grande intervento militare in Iraq da quando le truppe statunitensi si sono ritirate nel 2011 e, se coronato da successo, il più duro colpo inferto finora all'Isis. La lotta all'Isis procede anche in Siria dove ieri la città di Dabiq, roccaforte dello Starto islamico, è stata strappata al Califfato per mano delle milizie sostenute dalle forze turche.
Usa e Gb pensano a nuove sanzioni - Intanto Usa e Gran Bretagna hanno rilanciato la prospettiva di nuove e più dure sanzioni economiche contro Mosca se non cesserà i raid contro Aleppo.