Usa 2016, Wikileaks: Silvio Berlusconi pianse con Hillary Clinton

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Tra gli ultimi file rubati spunta una conversazione con il Ceo della Goldman Sachs in cui l'attuale candidata alla Casa Bianca (LO SPECIALE) raccontava la reazione alle scuse che fu costretta a presentare a diversi leader dopo la diffusione dei cable diplomatici nel 2010

Il suo nome per intero non viene mai menzionato, ma tutto lascia pensare che Hillary Clinton si riferisse proprio a Silvio Berlusconi "in lacrime" quando, in una conversazione off the record durante una conferenza organizzata da Goldman Sachs nell'ottobre del 2013 ed emersa adesso tra le ultime e-mail diffuse da Wikileaks, la ex segretario di Stato raccontò la reazione alle scuse che fu costretta a presentare a diversi leader dopo la diffusione dei cable diplomatici da parte di Wikileaks nel 2010.

 

Il riferimento a Silvio Berlusconi emerge dalla trascrizione relativa ad uno di quei discorsi che Hillary Clinton, adesso candidata democratica per la Casa Bianca (LO SPECIALE), fece dopo la fine del mandato da segretario di Stato alle grandi banche e i cui testi l'aspirante presidente si è rifiutata di diffondere, punto questo su cui è stata più volte incalzata da Donald Trump.
In particolare la conversazione in questione ebbe luogo il 29 ottobre del 2013 in Arizona con il Ceo di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, che la intervistava. La trascrizione era contenuta in una delle e-mail rubate al capo della campagna di Hillary Clinton John Podesta, che Wikileaks ha appena diffuso. "Ho sentito uomini adulti piangere, letteralmente", dice, imitando un accento italiano. E il suo interlocutore palesa un riferimento a "Silvio". 

 

 

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