Colombia, prorogata fino al 31 dicembre la tregua con le Farc

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Una manifestazione a favore dell'accordo con le Farc (Getty Images)
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Il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato che le trattative per trovare un nuovo accordo dopo l’esito negativo del referendum andranno avanti sino alla fine dell'anno

Il referendum è fallito ma le trattative vanno avanti. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos, fresco premio Nobel per la pace, ha annunciato la proroga del cessate il fuoco con il gruppo di guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) fino alla fine dell’anno. L’obiettivo è dare più tempo ai negoziati nella speranza di salvare l’accordo firmato lo scorso 25 agosto e che la consultazione popolare del 2 ottobre ha bocciato.

 

Non è un ultimatum - Santos è intervenuto in televisione, parlando a margine di un incontro con gli studenti che stanno manifestando in tutto il Paese in favore dell’attuazione dell’accordo nonostante l'esito del referendum. "Questo non è un ultimatum o una scadenza irrevocabile" ha chiarito Santos, che però ha auspicato un “nuovo accordo” prima della fine dell’anno. Anche perché, ha spiegato, il dialogo non può essere esteso all’infinito e "il tempo cospira contro la pace e la vita".

 

Un accordo a tre - L'annuncio è frutto di nuovi incontri con l’opposizione e con alcuni esponenti della società civile, promossi nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi messa in moto dal fallimento del referendum. L’accordo, siglato a Cuba ad agosto dopo quasi quattro anni di negoziati, non aveva raccolto il consenso di una buona parte delle forze politiche e in particolare dell’ex presidente Alvaro Uribe. Quest’ultimo si è detto pronto a riconsiderare la propria posizione, a patto che nel nuovo accordo siano introdotte pene più severe per i ribelli che si sono macchiati di crimini di guerra. Lo spiraglio aperto da Uribe dà la possibilità al presidente Santos di riaprire le trattative facendo sedere al tavolo anche le opposizioni. La speranza è di trovare un accordo condiviso che possa durare nel tempo. 

 

Uno scontro ultradecennale - La guerra tra le Farc e il governo colombiano dura da circa mezzo secolo e ha causato la morte di più di 220mila persone e oltre 7 milioni di sfollati. Nonostante i guerriglieri controllino ancora una parte considerevole del Paese, principalmente nella selva, oggi sono una realtà decisamente depotenziata rispetto a quello che erano negli anni Settanta e Ottanta. Secondo le ultime stime i ribelli contano circa settemila effettivi, un numero cinque volte inferiore rispetto a qualche decennio fa. Per deporre definitivamente le armi il gruppo di ispirazione marxista-leninista continua a chiedere sostanziali sconti di pena e la possibilità di creare un partito politico in grado di rappresentare democraticamente le loro istanze. Due punti sui quali sarà difficile far cambiare idea a coloro che al referendum hanno votato no.

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