Siria proclama la fine della tregua: "Colpa dei ribelli"

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Il cessate il fuoco era scattato una settimana fa. Ricominciati i bombardamenti su Aleppo, dove vivono 300mila civili

Le forze armate siriane hanno proclamato la fine della tregua. Damasco ha accusato i ribelli di aver sabotato l'accordo tra le parti che una settimana fa aveva fatto scattare il cessate il fuoco, (TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE). Due ore dopo l'annuncio delle forze armate siriane sono iniziati intensi bombardamenti sulla zona di Aleppo controllata dai ribelli e dove rimangono circa 300mila civili.

 

Scambio di accuse tra governo e opposizione - Secondo i media controllati dal governo "il regime di tregua doveva essere una reale occasione per fermare lo spargimento di sangue ma i gruppi terroristi armati non ne hanno tenuto conto”. Lo Stato maggiore delle forze armate siriane ha spiegato: “Non hanno rispettato l'applicazione di nessun punto (dell'accordo) e hanno invece commesso numerose violazioni. Ne sono state documentate 300 in varie zone". Ma le opposizioni hanno respinto le accuse, puntando il dito contro il regime di Damasco:  ha violato la tregua per farla finire.

Kerry: "Non possiamo collaborare con la Russia" - Intanto l'inviato speciale Onu Staffan de Mistura ha dichiarato che "la tregua in Siria è frutto di un accordo russo-americano. Solo loro possono annunciarne la fine". Ma proprio tra i due paesi è tornata ad alzari la tensione, con il segretario di Stato John Kerry secondo cui la Russia  non ha rispettato la tregua di sette giorni in Siria, pertanto gli Usa non possono coperare militarmente con Mosca in questo Paese. 

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