Ucciso il portavoce Isis ad Aleppo. Russia: “Siamo stati noi”

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Abu Mohammad al-Adnani era il braccio destro di al-Baghdadi. Secondo quanto riferito dal sedicente Stato islamico avrebbe perso la vita durante i combattimenti nella città siriana. Mosca rivendica la paternità dell'operazione

Abu Mohammad al-Adnani, il capo della propaganda e "portavoce" dell'Isis, braccio destro operativo del Califfo al-Baghdadi, coordinatore del terrorismo in Occidente nonché agitatore dei "lupi solitari" che hanno insanguinato l'Europa, è stato ucciso ad Aleppo, la martoriata città siriana.

Ad annunciarlo è Amaq, l'agenzia del sedicente Califfato, la macchina della propaganda creata dallo stesso Adnani, in un laconico messaggio che è stato captato e diffuso dal Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo su internet. L'uccisione è stata rivendicata dalla Russia.

 

Russia: “Siamo stati noi” - Mosca ha rivendicato la "paternita" del raid responsabile dell'uccisione. In un comunicato diffuso dal ministero della Difesa russo si sostiene, infatti, che è stato un raid portato a termine dai jet Su-34 di Mosca nell'area di Maratat Yum Haush a "liquidare" il numero due dello Stato Islamico. Secondo il ministero la conferma è arrivata "attraverso alcuni canali d'intelligence".

 

Su di lui pendeva una taglia da 5 milioni di dollari - Figura sfuggente quanto quella di al-Baghdadi - benché di lui circolino diverse fotografie -, con una taglia di 5 milioni di dollari sulla sua testa, Adnani sarebbe già scampato ad un raid nel gennaio di quest'anno, nel quale sarebbe però rimasto ferito. Secondo il comando congiunto iracheno, avrebbe perso molto sangue e sarebbe stato operato d'urgenza in un ospedale. Il messaggio odierno, in lingua inglese e araba, afferma che Adnani "ha subito il martirio mentre coordinava le operazioni per respingere la campagna militare contro Aleppo". E segue la minaccia di una vendetta.
Siriano di Idlib, di età compresa fra i 37 e i 39 anni, Adnani era considerato dalle intelligence occidentali come il braccio destro del 'Califfo' Abu Bakr al-Baghdadi di cui, fra l'altro, non si registrano più messaggi da tempo.


L'annuncio del sedicente Stato islamico - A lui, come capo della propaganda, si deve l'annuncio nel giugno del 2014 della fondazione dello Stato islamico gerarchizzato in un sedicente Califfato in Siria e Iraq, che proiettò in avanti il gruppo combattente Isis, uscito come una costola da Al Qaida: da milizia e gruppo terroristico a entita' politica, embrione di stato, in grado di governare un territorio che, come una terra promessa, attirasse aspiranti jihadisti da tutto il mondo.

 

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