L’app fotografica ha lanciato un nuovo formato che permette di condividere uno slideshow che si autodistrugge dopo 24 ore. E’ questo l’ennesimo tentativo di arginare la crescita del social network fondato da Evan Spiegel e sempre più popolare tra i giovani utenti
Condividere una serie di scatti realizzati nell’ultima giornata, con tanto di filtri, testi ed illustrazioni, con una durata massima di 24 ore: trascorso questo periodo di tempo la “storia” si autodistrugge e non sarà più possibile visualizzarla. Sembra la descrizione di Snapchat Stories, una delle funzionalità più popolari del social media statunitense che sta scalzando Twitter. Ma, da oggi in poi, questa descrizione calzerà a pennello anche per Instagram Stories, l’ultima novità in arrivo dall’app fotografica di proprietà di Facebook, disponibile con l’ultimo aggiornamento iOS e Android.
5 somiglianze - In un’intervista con il New York Times, il CEO di Instagram Kevin Systrom ha dichiarato che “altre compagnie meritano i crediti” di questa funzionalità. E, in effetti, sono davvero tanti punti di contatto con Snapchat Stories. La webzine TechCrunch ha elencato quelli perfettamente sovrapponibili, tra cui:
1) Ogni Storia include soltanto foto e video realizzati nelle ultime 24 ore
2) La Storia scompare dopo un giorno
3) Le foto e i video possono essere illustrate con disegni, testi, emoji e filtri di colore
4) Gli altri utenti possono replicare a una Storia
5) E’ possibile visualizzare chi ha visto la propria Storia
Draw on Your Story from Instagram on Vimeo.
5 differenze - Per evitare di creare un perfetto clone e per integrare meglio le Storie all’interno del proprio ecosistema, Instagram Stories ha anche delle differenze rispetto a Snapchat, tra cui le più rilevanti sono:
1) Instagram al momento non offre filtri nativi per selfie e la località così popolari su Snapchat. E’ sempre possibile realizzare selfie animati attraverso MSQRD, app di proprietà di Facebook, e importarli su Instagram.
2) Ogni follower potrà visualizzare le tue Storie su Instagram. Su Snapchat, invece, si possono creare diversi network e stabilire di volta in volta con chi condividere.
3) Non è possibile aggiungere contenuti scattati prima delle 24 ore (a meno che non si ricorre a uno screenshot o a una risorsa importata di nuovo). Su Snapchat è possibile aggiungendo un bordo bianco e un timestamp (indicazione di data e orario in cui è stata scattata).
4) Non è possibile visualizzare chi ha fatto uno screenshot della propria storia, mentre Snapchat ti avverte sempre.
5) Non è possibile salvare l’intera Storia come su Snapchat (con Memories), ma si possono pubblicare alcune slide dalla Storia sul proprio feed Instagram.
Spingere gli utenti a condividere di più - Il lancio di Instagram Stories non rappresenta solo una mossa per arginare Snapchat, ma risponde anche al bisogno di far crescere i contenuti condivisi sulla piattaforma. Per quanto gli utenti attivi siano sempre in crescita (oltre 500 milioni al mese e 300 milioni al giorno), lo stesso non può dirsi della frequenza di condivisione, come riportato da The Information. Gli utenti tendono a curare e limitare molto i contenuti che pubblicano sul proprio feed, anche per evitare di “spammare” i follower. Di qui l’esigenza di introdurre un formato che incentivi la condivisione più veloce. Come ha spiegato Kevin Systrom, CEO di Instagram, “Stories risolve un problema per tutte quelle persone che vogliono fare decine di foto di un evento o un momento delle loro vite, ma non vogliono bombardare troppo il proprio feed, dal momento che questa è una delle cose da non fare”. Con la nuova funzionalità gli iscritti potranno condividere in maniera costante contenuti anche più giocosi e frivoli.
I precedenti - Non è questa la prima volta che Facebook decide di clonare una funzionalità di Snapchat. In passato ha lanciato le app Poke, Slingshot, Instagram Bolt, ma nessuna di questa è davvero diventata popolare perché gli utenti non sono interessati a scaricare una nuova applicazione per una singola funzionalità. L’integrazione con Instagram permetterà di inserire le Storie all’interno di un social network robusto, con un formato che ha già dimostrato di funzionare alla grande. Nel 2013 Facebook ha offerto 3 miliardi di dollari per acquisire Snapchat, ma l’operazione non è mai andata in porto. Oggi il social media lanciato nel 2011 da Evan Spiegel è valutato intorno ai 19 miliardi di dollari.