Violati per la seconda volta in pochi giorni i server del partito democratico americano. Secondo il New York Times l'intrusione sarebbe stata fatta dai servizi di sicurezza di Mosca
L'Fbi sta indagando sugli attacchi informatici subiti dal partito democratico e il sospetto, secondo i media americani, è che gli hacker che hanno tentato di violare il sistema informatico potrebbero dipendere dai servizi segreti russi.
Seconda intrusione in pochi giorni - Il Partito democratico nelle ultime ore ha fatto infatti sapere di essere stato nuovamente bersaglio di un attacco informatico. Si tratterebbe del secondo tentativo di intrusione dopo quello di qualche giorno fa, nel quale furono rubati 20mila messaggi di posta elettronica interni al partito, il cui contenuto era costato le dimissioni alla presidente del Comitato nazionale del Partito Democratico Debbie Wasserman Schultz.
Sistema non sarebbe stato compromesso - Questa volta obiettivo dell'attacco sarebbero stati proprio i sistemi della campagna elettorale di Hillay Clinton, in particolare i dati sui donatori. Dallo staff della candidata democratica hanno confermato che l'intrusione ha interessato un sistema informatico collegato alla campagna elettorale. La portavoce della campagna elettorale di Hillary, Nick Merrill, ha affermato inoltre che da verifiche condotte fino ad ora non sono emerse indicazioni che il sistema interno della campagna stessa sia stato compromesso. Da parte sua l'Fbi ha confermato in una nota che sta esaminando segnalazioni di "cyber-intrusioni riguardanti diverse entità politiche".
Secondo il New York Times attacco arriva dai servizi russi - Secondo il New York Times l'attacco ai sistemi informatici democratici sembra provenire da "Fancy Bear", una rete collegata al GRU, il servizio di intelligence militare russo. Una fonte interna all'Fbi avrebbe confermato al quotidiano americano che anche il precedente attacco ai democratici avrebbe avuto la stessa origine. "Sono personaggi particolarmente sofisticati" ha affermato al fonte.
Trump aveva chiesto alla Russia di spiare Hillary - Nel corso della settimana ha fatto molto discutere l'invito lanciato da Donald Trump alla Russia a "spiare" tra le e-mail di Hillary Clinton. Un'uscita criticata anche da parte dell'establishment repubblicano e che aveva portato i democratici a parlare di un problema di sicurezza nazionale. Lo stesso candidato repubblicano ha però respinto le accuse sostenendo che aveva voluto essere "sarcastico".