Primo Consiglio europeo dopo il voto in Gran Bretagna. Merkel: "Nessun privilegio senza obblighi". Cameron: "Non volteremo le spalle alla Ue". LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI NEL LIVEBLOG
Il premier inglese David Cameron torna a Bruxelles e al Consiglio Ue si trova di fronte gli altri 27 leader per la prima volta dopo il referendum sulla Brexit (LO SPECIALE).
Pressing Ue - A precedere il vertice, la sessione plenaria del Parlamento europeo che ha approvato la mozione che chiede l'avvio delle procedure di uscita del Regno Unito dall'Ue. I leader europei, infatti, non vogliono perdere tempo ed esortano Londra ad adottare le procedure in fretta per non paralizzare un'Unione il cui futuro è in gioco.
Juncker: agire presto - Il presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, ha invitato Londra a chiarire "il prima possibile" le sue intenzioni e ha aggiunto che nessuno, a Bruxelles, negozierà nulla con il Regno Unito finché Londra non avrà notificato formalmente la decisione di uscire. Da Berlino, gli ha fatto eco la cancelliera Angela Merkel, assicurando che l'Ue è abbastanza forte per sopravvivere all'uscita della Gran Bretagna.
Merkel: nessun privilegio senza doveri - Merkel ha poi avvertito il Regno Unito che non potrà scegliere di mantenere i privilegi, facendo a meno di tutti gli obblighi: "Faremo in modo che i negoziati non si sviluppino sul principio della 'scelta del menu'. Chi esce da una famiglia non può sperare che tutti gli obblighi spariscano e si mantengono solo i privilegi". E ha spiegato che il Regno Unito non potrà conservare l'accesso al mercato unico dell'Ue, se nega la libera circolazione dei cittadini comunitari nel suo territorio. "Nessun privilegio senza doveri", ha sottolineato la cancelliera.
Renzi: no a prolungata incertezza - Per il premier Matteo Renzi è indubbio che la Brexit "è stato uno shock" ma ora "è tempo di una nuova speranza", siamo "aperti ad una nuova stagione per l'Europa". E anche il premier, pur ribadendo il rispetto per la decisione del popolo britannico, ha detto che "non ci possiamo permettere una prolungata incertezza, perché le istituzioni, i mercati, non possono aspettare".
Cameron: non volteremo le spalle alla Ue - Al suo arrivo a Bruxelles, il premier britannico Cameron ha precisato: "Voglio che sia un processo il più costruttivo possibile, perché lasciamo la Ue ma non voltiamo le spalle alla Ue, con questi Paesi siamo partner, amici, alleati, vogliamo il rapporto più stretto possibile in termini di commercio, cooperazione e sicurezza".
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Farage contestato - Molto accesa intanto la seduta plenaria a Bruxelles. Soprattutto per il leader il leader euroscettico, Nigel Farage, che è stato fischiato e contestato quando ha detto che non si dimetterà e ha previsto che "il Regno Unito non sarà l'ultimo Paese a lasciare l'Ue".
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="it" dir="ltr">Brexit, urla e fischi contro Nigel Farage al Parlamento europeo <a href="https://t.co/3WilYUhY1a">https://t.co/3WilYUhY1a</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/mondo?src=hash">#mondo</a>— Sky TG24 (@SkyTG24) <a href="https://twitter.com/SkyTG24/status/747813092520660992">28 giugno 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
I laburisti sfiduciano Corbyn - E mentre a Londra prendono forza i nomi di Theresa May e Boris Johnson come probabili candidati a succedere a David Cameron alla guida dei Tory, il partito Laburista sfiducia il suo leader: ben l'80% vota contro Jeremy Corbyn che, però, decide di non dimettersi.
Rimbalzano le Borse - Intanto, le Borse europee rimbalzano dopo le enormi perdite successive alla vittoria dei 'Leave' al referendum sulla Brexit e chiudono in deciso rialzo, pur allontanandosi dai massimi di seduta.
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