Si chiude la stagione che precede le convention dei due partiti prima della corsa elettorale di novembre per la Casa Bianca
Con la vittoria di Hillary Clinton a Washington Dc cala il sipario sulle primarie del 2016. L'ex Segretario di stato ha conquistato la capitale americana con il 78,7% dei consensi contro il 21,1% del rivale Bernie Sanders. Complessivamente, comprese le consultazioni repubblicane, le primarie del 2016 hanno registrato un record di votanti, oltre 60 milioni, superando il picco di 58-59 milioni del 2008.
Il ruolo di Sanders - Sarà dunque Hillary a sfidare Donald Trump alle elezioni generali di novembre, anche se il senatore del Vermont non accenna ancora a ritirarsi. L'obiettivo, dichiarato, è quello di ottenere garanzie sulle istanze che hanno galvanizzato milioni di supporter di Sanders: contro le diseguaglianze, a favore della classe media, per la sanità universale, per l'istruzione, per il clima.
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it"><p lang="en" dir="ltr">America has always been a country of "we," not "me." And we've always been stronger together. <a href="https://t.co/hInlN74PFR">pic.twitter.com/hInlN74PFR</a>— Hillary Clinton (@HillaryClinton) <a href="https://twitter.com/HillaryClinton/status/742917897400557573">15 giugno 2016</a></blockquote><script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>
La prima donna in corsa per la Casa Bianca - Hillary, in ogni caso, ha "matematicamente" vinto la nomination democratica la scorsa settimana, superando la fatidica soglia dei 2.383 delegati necessari per la nomination che sarà formalizzata solo dopo la convention di luglio a Filadelfia. L'endorsement del senatore del Vermont, dopo quello del presidente Barack Obama, sarebbe importante per la Clinton, che si aggiudicherebbe così i suoi delegati e i suoi donatori.