Attentato nel cuore della città. Gli autori sono due palestinesi di circa 20 anni, sono stati arrestati entrambi: uno è ricoverato in ospedale
Il terrore ha colpito nel cuore di Tel Aviv, dove quattro israeliani sono stati uccisi a colpi di arma da fuoco da due attentatori palestinesi di circa 20 anni giunti da Atta, un villaggio nei pressi di Hebron in Cisgiordania. Un attacco - che fa risalire di colpo la tensione in Israele - avvenuto all'interno dell'affollatissimo Mercato di Sarona, centro della movida pieno di ristoranti e negozi aperti fino a tardi, e poi in una via adiacente nei pressi della 'Cinemateque', teatro di numerosi festival del cinema anche stasera molto frequentato.
La cronaca dell'attacco - Poco prima delle 21 (ora locale), i due palestinesi, dopo essere stati seduti ai tavolini del ristorante-bar Max Brenner, sono entrati in azione aprendo il fuoco sui passanti. Erano, secondo alcuni testimoni, ben vestiti come se fossero stati ad un ricevimento, mentre non ha trovato conferma una prima ricostruzione che fossero travestiti da 'haredim', ebrei pii.
Dopo i primi spari, uno di loro due ha lasciato l'arma - a quanto pare un fucile automatico Car Gustav - ed è scappato insieme all'altro. Nei pressi della Cinemateque uno dei due è stato colpito da un poliziotto e l'altro è stato arrestato. Sul terreno sono rimasti almeno nove feriti.
Almeno 3 morti - Tre sono morti all'ospedale Ichilov, come ha riferito il portavoce del nosocomio. Successivamente è morta un'altra persona che era rimasta gravemente ferita. Nello stesso ospedale è stato ricoverato anche uno dei due attentatori. Le forze dell'ordine hanno a lungo presidiato tutta la zona - che tra l'altro è ad un passo dal complesso del ministero della difesa, l'unico situato a Tel Aviv e non a Gerusalemme - nel timore che ci fosse ancora libero un terzo attentatore, ipotesi poi smentita dal portavoce della polizia.
Il sindaco: è stata una notte dura per Tel Aviv - La gente, mentre sull'area volavano gli elicotteri, è rimasta chiusa tutto il tempo nei ristoranti e nei negozi fin quando le autorità hanno dato il cessato allarme, dopo aver messo in sicurezza l'intera area. Il premier Benyamin Netanyahu - appena atterrato da Mosca dopo aver visto il presidente russo Vladimir Putin - si è subito diretto in città per presiedere una riunione di emergenza con lo Shin Bet (il servizio di sicurezza interno), la polizia, l'esercito, e i ministri Gilad Erdan e Avigdor Lieberman. "E' stata una notte dura a Tel Aviv, diventata obiettivo del terrorismo. Ma - ha detto il sindaco della città Ron Huldai - non cederemo al loro tentativo di rovinare le nostre vite".