Apple, Fbi ha pagato 1,3 milioni di dollari per sbloccare l'iPhone

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A rivelarlo, indirettamente, il capo del Bureau nel corso di una conferenza. E aggiunge: "Qualcuno si è presentato da noi sostenendo di avere la soluzione, abbiamo verificato e poi l'abbiamo comprata"

L'Fbi avrebbe dato almeno 1,3 milioni di dollari agli hacker che hanno permesso di sbloccare l'iPhone di Rizwan Farook, l'attentatore di San Bernardino.  A fare i conti in tasca all'agenzia americana diversi media americani, tra cui il New York Times, partendo da una dichiarazione di James Comey, il capo dell'Fbi durante una conferenza sulla sicurezza a Londra.  

Il capo dell'Fbi: "Ne è valsa la pena" - Alla domanda quanto fosse costato aggiare i sistemi di sicurezza di Apple, Comey ha risposto: "Molto. Più di quanto guadagnerò fino alla pensione. Ma ne è valsa la pena". Il salario annuale del capo dell'Fbi è di 183mila dollari. Considerando che gli mancano sette anni prima del ritiro, il calcolo di almeno 1,3 milioni di dollari è presto fatto.

Comey: "Dibattito su sicurezza e privacy è importante" - Nel corso del suo intervento a Londra, Comey ha raccontato più nel dettaglio il lavoro di "hackeraggio". "Siamo riusciti a entrare nell'iPhone perché il dibattito che ne è nato ha stimolato molte persone nel cercare di capire come riuscirci". "Siamo stati contattati da qualcuno che sosteneva di avere una soluzione - ha rivelato - Abbiamo testato il sistema varie volte e poi lo abbiamo comprato e usato".
Riguardo al dibattito su privacy e sicurezza che ne è nato Comey ha ammesso di "non avere una risposta", ma ha invitato l'opinione pubblica "a continuare a parlarne" perché una soluzione nel conflitto tra riservatezza e sicurezza pubblica va trovata.

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