Identificati i 3 kamikaze, il quarto attentatore è in fuga

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Si tratterebbe dei fratelli Ibrahim e Khalid El Bakraoui e dell'artificiere delle stragi di Parigi, Najim Laachraoui. LE FOTO

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Sarebbero stati identificati tre dei quattro membri del commando entrato in azione all'aeroporto e nella metropolitana di Bruxelles. Di uno di loro non si conosce l'identità e sarebbe ancora in fuga. Gli altri tre kamikaze identificati sono invece i fratelli Ibrahim e Khalid El Bakraoui e l'artificiere delle stragi di Parigi Najim Laachraoui.  

Nella fotografia diffusa dalla polizia, i due individui vestiti di nero e con un guanto solo sarebbero, nell'ordine, Najim Laachraoui, considerato anche l'artificiere delle stragi di Parigi e che si è fatto saltare in aria a Bruxelles, e Ibrahim el Bakraoui. Il terzo uomo, vestito di bianco, resta ancora da identificare ed è in fuga. Il fratello di Ibrahim, Khaled El Bakroui, è invece il kamikaze che si è fatto esplodere alla fermata della metro.

Nel corso della giornata è però regnata molta incertezza riguardo alle identità degli attentatori. In mattinata infatti i due individui vestiti di nero erano stati identificati come i fratelli El Bakroui, mentre quello vestito di bianco era stato identificato come Laachraoui e, secondo i media, era stato arrestato nel quartiere di Anderlecht. Notizie poi smentite nel corso della giornata, prima che si arrivasse all'esatta identificazione degli attentatori.

La testimonianza del tassista -  I presunti responsabili dell'attentato all'aeroporto di Bruxelles Zaventem avrebbero raggiunto lo scalo a bordo di un taxi. Sarebbe stato proprio il conducente del mezzo a fornire preziose informazioni. "Non toccare le valigie" avrebbero detto gli uomini al tassista.

 

I tre avevano chiesto un camioncino - Secondo il sito de la Derniere Heure, i tre uomini del commando avevano chiesto un camioncino alla società di taxi che hanno contattato per andare all'aeroporto. Ma quando l'auto è venuta a prenderli hanno scoperto che, per un disguido, si trattava di una berlina. Un'auto, troppo piccola per permettere ai tre di caricare a bordo tutti i bagagli che avevano preparato, come dimostra il fatto che nelle perquisizioni di Scharbeek è stato trovato un ordigno molto potente. Questa bomba, unita a quella ritrovata a Zaventem non esplosa, avrebbe provocato un bilancio ancora più grave e danni di gran lunga maggiori, sottolinea il quotidiano.

 

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