I bombardamenti sarebbero una delle opzioni di un dettagliato piano militare presentato dal Pentagono alla Casa Bianca ma al momento accantonato in attesa di vedere se gli sforzi diplomatici riusciranno a portare a un governo di unità nazionale
Un'ondata di raid aerei contro 30/40 obiettivi dell'Isis sparsi in quattro zone della Libia, per aprire la strada a un intervento di terra delle milizie libiche sostenute dall'Occidente. E' questa una delle opzioni del dettagliato piano militare Usa per colpire la minaccia jihadista presentato dal Pentagono alla Casa Bianca. Secondo quanto riferisce il New York Times, il piano approntato è stato illustrato ai consiglieri per la sicurezza nazionale del presidente americano, Barack Obama, ma per ora è accantonato in attesa di vedere se gli sforzi diplomatici riusciranno a condurre in porto la creazione di un governo di unità nazionale libico.
Il difficile equilibrio che gli Stati Uniti, insieme agli alleati stanno cercando di mantenere è quello di sostenere il fragile processo politico in atto senza lasciare troppo tempo all'Isis per svilupparsi e resistere così a un intervento militare. Tra gli obiettivi dell'ondata di raid aerei previsti dai vertici militari Usa ci sono campi di addestramento, centri di comando e depositi di munizioni, in modo da colpire in profondità le capacità di reazione dello Stato islamico in Libia. Lo schema dettagliato approntato dal Pentagono, continua il quotidiano, ha suscitato qualche perplessità al dipartimento di Stato, dove si teme che, se non ben coordinati, i raid possano mettere a repentaglio gli sforzi Onu per arrivare a un esecutivo libico con il sostegno di tutte le parti.