Migranti, stop della Ue all'Austria: "Illegali le quote giornaliere"

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Lettera del commissario europeo alle Migrazioni Dmitri Avramopoulos al governo di Vienna sulla scelta di accogliere solo 80 rifugiati al giorno: "E' contrario alle leggi Ue e internazionali". Ma il cancelliere Faymann insiste: "La nostra posizione non cambia". Renzi: "Non si può chiudere il Brennero". Vertice a Bruxelles per scongiurare il Brexit

Il tema dei migranti e dell'accoglienza continua a dividere i paesi dell'Unione Europea. La recente decisione del governo austriaco di impore un tetto (solo 80 al giorno) all'accoglienza dei richiedenti asilo ha scatenato la reazione di Bruxelles. La scelta di Vienna "sarebbe chiaramente incompatibile con gli obblighi rispetto alle leggi Ue e internazionali" ha scritto il commissario europeo alle Migrazioni Dmitri Avramopoulos in una lettera a Vienna, spiegando che "l'Austria,  ha l'obbligo legale di accettare tutte le domande di asilo fatte sul suo territorio o alla frontiera".

L'Austria insiste: "Le quote restano" - Il governo di Vienna però non fa passi indietro. "Ai pareri legali risponderanno i  nostri esperti. Da un punto di vista politico, dico: la nostra  posizione non cambia" risponde il cancelliere austriaco Werner Faymann. Il premier olandese Rutte, titolare della presidenza di turno della Ue, sostiene che "paesi come l'Austria e la Slovenia prendono misure che capisco ma che devono essere integrate in una quadro europeo", anche perché, sottolinea, la conseguenza di tali misure è che "si ammassano grandi quantità di gente, in circostanze difficili, nel nord della Grecia".

Renzi: "Non si può chiudere il Brennero" - Contro la decisione austriaca è anche l'Italia, con Renzi che sostiene "che la situazione in Austria è comprensibilmente molto difficile. C'è un problema. Ma non possiamo pensare di chiudere il Brennero che è uno dei passaggi simbolici dell'Europa". "Il 2015 ha sancito che Dublino è fallito, ha fallito. Capisco che ci siano alcuni Paesi che dicano il contrario - ha continuato il premier italiano -  Per anni l'Europa ha messo la polvere sotto il tappeto. Ora ne dovremo parlare, in questo e nei prossimi Consigli".

 

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Sul tavolo di Bruxelles anche il rischio Brexit - Ma la questione migranti non è l'unica a tenere banco a Bruxelles, dove si discute anche del rischio Brexit. David Cameron è arrivato nella capitale europea affermando di non intendere siglare accordi che non soddisfino quanto richiesto da Londra. "Se giungeremo a un buon accordo, me lo prendo - ha sottolineato il premier britannico - ma non ne firmerò alcuno che non vada incontro alle nostre esigenze". Proprio per scongiuare l'addio di Londra prima del vertice si sono susseguiti diversi faccia a faccia che hanno visto incontrarsi Angela Merkel, Francois Hollande Mark Rutte. Da parte sua Renzi si è detto "abbastanza ottimista che ci sarà un accordo in grado di portare Cameron ad affrontare e ci auguriamo di vincere il referendum".

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