Tre esplosioni hanno causato oltre 70 morti e più di 100 feriti. Gli attentati sono avvenuti vicino al mausoleo di Sayyida Zeinab, a sud della capitale. A rilento in Svizzera i colloqui di pace. E intanto da Parigi il ministro della Difesa lancia l'allarme sul "grande rischio" di infiltrazione di terroristi tra i migranti di Lampedusa
È salito ad almeno 70 vittime e oltre 100 feriti il bilancio della strage dell'Isis a Damasco, in Siria, in un quartiere sciita già preso di mira un anno fa dai terroristi sunniti di al Nusra. Tre esplosioni, provocate da un'autobomba e due kamikaze, hanno scosso ieri la capitale siriana mentre a Ginevra sono in corso i difficilissimi negoziati di pace sotto l'egida dell'Onu. Ma il numero delle vittime potrebbe salire in quanto molti civili sono stati ricoverati in condizioni gravissime. Gli attacchi sono avvenuti vicino al mausoleo di Sayyida Zeinab, a sud della capitale, santuario sciita.
Stallo dei negoziati a Ginevra - Gli attentati hanno colpito Damasco mentre a Ginevra le Nazioni Unite stanno faticosamente cercando di far partire una terza tornata di colloqui, dopo le due fallite nel 2014. L'inviato speciale dell'Onu, Staffan de Mistura, si è detto "ottimista e determinato" sui colloqui. Dopo l'incontro con l'Alto comitato negoziale della coalizione dell'opposizione siriana, che non parla direttamente con il regime, de Mistura ha riferito che il gruppo "merita che io presti attenzione alle loro preoccupazioni".
L'Onu mira a raggiungere un cessate il fuoco entro sei mesi e poi arrivare ad una transizione politica. In 5 anni di conflitto sono morte più di 250mila persone mentre oltre 10 milioni sono gli sfollati. Sui colloqui di Ginevra è intervenuto anche il segretario di Stato Usa John Kerry invitando tutte le parti coinvolte a "trattare in buona fede" per fermare "il bagno di sangue". Kerry ha avuto anche un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in vista della riunione della coalizione anti-Isis che si terrà martedì alla Farnesina, il cosiddetto 'Small Group' dei Paesi maggiormente impegnati nel contrasto a Daesh.
Allarme francese per rischio infiltrazioni a Lampedusa - E mentre in un nuovo video un militante dell'Isis, in apparenza un francese con i capelli biondi, minaccia nuovi attentati in Occidente, da Parigi il ministro della Difesa francese lancia l'allarme sul "grande rischio" di infiltrazione di terroristi tra i migranti che sbarcano a Lampedusa. Jean-Yves Le Drian si è detto infatti particolarmente preoccupato per la situazione in Libia, dove il governo di unità stenta a decollare e Daesh si sta rafforzando: "Sono lì, a 300 km dalla costa europea, e si stanno espandendo".
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