Somalia, attentato a Mogadiscio: almeno 20 morti

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Preso di mira, con due autobomba e un blitz, un ristorante in riva al mare. Le forze di sicurezza somale hanno poi catturato il leader del commando di terroristi islamici e la situazione è tornata sotto controllo. L'azione è stata rivendicata da Al Shabaab

E' salito ad almeno 20 morti il bilancio dell'attentato di ieri sera sul lungomare di Mogadiscio, in Somalia. Lo riferisce il ministero della sicurezza. L'attentato è stato rivendicato da Al-Shabab e la situazione è ormai sotto controllo. Secondo il sito Voice of America, che cita un alto funzionario dell'intelligence somala, le forze di sicurezza hanno catturato il leader del commando armato responsabile degli attentati.
Esplosioni e raffiche di mitra hanno risuonato nell'edificio, con le forze speciali somale che passavano da una stanza all'altra inseguendo i terroristi asserragliatisi all'interno del ristorante. Il capitano Mohamed Hussein ha detto che le forze di sicurezza hanno salvato molte persone rimaste intrappolate all'interno della sala del locale, dove al momento dell'attacco era in corso una festa.


L'attacco - L'attacco è avvenuto nella serata di giovedì 21 in un ristorante in riva al mare a Mogadiscio. Un commando armato si è fatto strada con due autobomba e poi con il blitz, al grido di "Allahu akhbar!" (Dio è grande). Il locale è affollato normalmente di giovani somali. Il premier somalo Omar Abdirashid Ali Sharmarke ha subito condannato l'attacco definendolo "una barbarie". La rivendicazione degli Shabaab è stata fatta dai jihadisti, legati ad Al Qaida, sulla loro emittente Radio Andalus.

 

I precedenti - Si tratta del terzo attacco a hotel e a strutture turistiche compiute di recente in Africa da gruppi affiliati ad Al Qaeda, come in novembre a Bamako, in Mali e solo alcuni giorni fa a Ouagadougou, in Burkina Faso. Secondo diversi osservatori, Al Shabaab sta cercando anche di aumentare l'intensità e la frequenza delle sue azioni per timore di un'emorragia dei suoi militanti verso le file del rivale Isis.

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