Burkina Faso, assalto a hotel: almeno 27 morti. Al Qaeda rivendica

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Attacco terroristico nella capitale del Paese, Ouagadougou. Uomini armati hanno fatto irruzione nell'albergo Splendid e nel vicino caffè-ristorante Le Cappuccino, di proprietà di un italiano. Blitz delle forze speciali per liberare circa 150 ostaggi. La rivendicazione: "Vendetta contro la Francia". Almeno due vittime sarebbero francesi e sei canadesi

Almeno 27 morti a Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, a causa di un attacco terroristico rivendicato da Al Qaeda per il Maghreb islamico (Aqmi). Un commando formato da una quindicina di persone, armate e con il volto coperto, ha fatto irruzione intorno alle 19.30 di venerdì sera (ora locale) nell’hotel di lusso Splendid e nel vicino caffè-ristorante Le Cappuccino, quest'ultimo di proprietà di un italiano. Entrambi i luoghi, nel centro della città, sono abitualmente frequentati da occidentali, soprattutto uomini d’affari e personale dell’Onu. Nella notte è scattato il blitz delle forze speciali, durato diverse ore: sono stati liberati circa 150 ostaggi. Messi in sicurezza hotel e ristorante, una nuova operazione è partita nell'hotel Yibi, di fronte allo Splendid. Mentre le autorità stanno ancora stilando un bilancio delle vittime, che sarebbero di 18 nazionalità diverse, la Farnesina sta verificando l'eventuale coinvolgimento di italiani. Almeno due morti sarebbero francesi e sei canadesi.

 

Le aree di azione di Al Qaeda

 

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Al Qaeda rivendica: "Vendetta contro la Francia" -  L'attacco è una "vendetta contro la Francia e i miscredenti occidentali": lo afferma il ramo nordafricano di al Qaida nella sua rivendicazione. A Ouagadougou c'è la base delle forze speciali francesi attive nell'operazione Barkhane, lanciata da Parigi per contrastare il terrorismo in tutta la regione del Sahel. L'assalto, prosegue l'Aqmi, "è stato compiuto dai combattenti del battaglione Morabitoun", guidato da Mokhtar Belmokhtar, in prima fila nel conflitto in Mali.

Liberati gli ostaggi - Secondo il governo del Burkina Faso, i jihadisti sarebbero stati abbattuti uno ad uno. L'ultimo dei terroristi si era asserragliato allo Yibi ed è lì che sarebbe stato ucciso. Oltre ai militari locali, alle irruzioni hanno partecipato anche i francesi. Tra gli ostaggi liberati c'è pure il ministro del Lavoro del Burkina Faso, Clemant Sawadogo. Ci sarebbero dei feriti. Il ministro dell’Interno, Simon Compaore, aveva riferito di “una decina di cadaveri” sulla terrazza del caffè-ristorante che si trova accanto all’hotel.

Il racconto di una sopravvissuta
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Di recente un attacco simile in Mali - Tutti i voli dell'Air France diretti a Ouagadougou sono stati dirottati verso il vicino Niger. L'attacco in Burkina Faso ha tutte le caratteristiche di altri assalti a strutture simili rivendicati dall'Isis o da altre formazioni jihadiste, come quello recente a un hotel frequentato da stranieri a Bamako, capitale del vicino Mali. Con il Mali, il Burkina Faso condivide la partecipazione al cosiddetto gruppo G5 per il Sahel insieme a Mauritania, Ciad e Niger: un’alleanza regionale contro le formazioni jihadiste. Ouagadougou, inoltre, insieme agli altri 4 membri prende parte all'operazione Barkhane: promossa dalla Francia, coinvolge dal 2014 circa 3.000 militari francesi.

Paese a maggioranza musulmana - Lo scorso novembre, nelle prime elezioni democratiche dal golpe del 1987, era stato eletto presidente del Burkina Faso il leader dell'opposizione ed ex primo  ministro Marc Christian Kabore. Il Paese è a maggioranza musulmana (il 50% della popolazione, con il 10% cristiano e il 40% animista). A differenza degli Stati vicini, Mali e Niger, il Burkina Faso fino allo scorso aprile era stato immune alla violenza jihadista. La scorsa primavera il primo attacco, poi rivendicato dall'Isis, contro  una miniera di manganese, dove era stato sequestrato un dipendente  rumeno. Lo scorso novembre, poi, 13 persone erano state arrestate con l'accusa di voler organizzare un attacco su larga scala. Poche ore prima dell'assalto di Ouagadougou, un commando di una ventina di uomini armati aveva attaccato una centrale della polizia nel villaggio di Tin Abao, uccidendo un agente e un civile.

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