Il presidente russo, in conferenza stampa, torna a parlare anche dell'abbattimento del Sukhoi-24 da parte delle forze turche e accusa: "Hanno abbattuto il nostro aereo per fare un favore agli Stati Uniti". Su Donald Trump: "È un leader assoluto ed è il benvenuto". Ma assicura: "Collaboreremo con qualsiasi presidente Usa"
Vladimir Putin minaccia la Turchia, ribadisce la posizione russa su Bashar Al-Assad e tifa Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca. Sono tre dei passaggi dell'attesa conferenza stampa di fine anno del presidente russo. Un lungo intervento in cui ha accettato solo una domanda da giornalisti occidentali e ha ricordato che Mosca ha rafforzato la sua presenza in Siria, schierando sistemi di difesa aerea S-400.
"Ankara provi ora a volare sulla Siria" - "Ora i turchi provino a entrare nello spazio aereo siriano. Se prima l'aviazione turca violava lo spazio aereo in Siria, provino a volare ora", ha avvertito il capo del Cremlino. Una chiara risposta all'abbattimento del caccia Sukhoi, "un atto ostile", lo ha definito Putin, con cui forse Ankara pensava di ingraziarsi gli Usa: "Se qualcuno nella leadership turca ha deciso di compiacere gli americani, non so se hanno fatto una cosa giusta o no. Non so assolutamente se questo serva agli americani o meno".
Siria, “sostegno a Usa per risoluzione da presentare all’Onu” - Con le attuali autorità turche la Russia non vede una "speranza di trovare un accordo", ha spiegato il capo del Cremlino nella sua undicesima conferenza stampa con 1.392 giornalisti accreditati e dirette tv da mezzo mondo. Putin ha poi assicurato che il piano di Mosca per risolvere la crisi siriana "nei punti chiave coincide" con quello Usa e ha ricordato che si tratta di lavorare insieme sulla Costituzione, sulla formazione di un sistema di controllo delle elezioni, sulle elezioni stesse e sul riconoscimento del loro risultato. Ma sul futuro di Bashar al-Assad la posizione russa "non è cambiata". Putin ha poi assicurato pieno sostegno all'iniziativa Usa per una risoluzione da presentare al Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Unire le forze contro Isis - Sulla lotta all'Isis, pollice verso sulla nuova coalizione a guida saudita: "A che serve, se vi è già quella a guida Usa? Forse hanno contrasti interni tra loro?", ha chiesto il leader russo, ribadendo la necessità, a livello internazionale, di "unire le forze contro le organizzazioni terroristiche comunque esse si chiamino e qualunque slogan usino". Poi ha punto di nuovo Ankara, dicendo che l'Isis "difende il commercio illegale di petrolio e gli eventuali interessi economici di parti terze nella regione mediorientale".
“Trump è un leader assoluto” - Putin è intervenuto anche sulle elezioni americane del prossimo anno, schierandosi apertamente con Donald Trump: "E' un leader assoluto" ed è il "benvenuto" perché "dice che vuole portare a un livello più profondo i rapporti con la Russia". Putin ha comunque assicurato che Mosca collaborerà "con qualsiasi presidente gli americani sceglieranno".
No a sanzioni contro Kiev - Sulla crisi ucraina, il presidente russo ha assicurato che non intende varare sanzioni contro Kiev, ma per la prima volta ha ammesso la presenza di russi nel Donbass con "compiti nella sfera militare". Infine, il calcio: "Nessuna pressione russa sulla Fifa per ottenere i mondiali di calcio del 2018".