Belgio, il ministro degli Esteri: cerchiamo 10 jihadisti armati

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Il vicepremier Reynders parla di individui pronti a realizzare attacchi come quelli di Parigi. Prosegue anche la caccia a Salah e ad Abrini, l’uomo alla guida dell’auto usata negli attentati. Intanto a Bruxelles riaprono scuole e metro, ma resta confermata l’allerta massima. TUTTI I VIDEO

Nel giorno in cui a Bruxelles riaprono scuole e metropolitane (FOTO) - e mentre prosegue senza esito la caccia a Salah Abdeslam e a Mohamed Abrini (l’uomo alla guida della Clio usata negli attentati di Parigi) - il ministro degli Esteri belga Didier Reynders rivela che le autorità stanno cercando dieci individui che si teme intendano realizzare stragi simili a quelle del 13 novembre a Parigi, "con armi pesanti" e "attentati kamikaze".
Alla richiesta di precisare cosa intendesse per armi pesanti, Reynders ha risposto "fucili Kalashnikov o forse anche più di questo". Nel mirino dei terroristi ci sarebbero soprattutto "grandi magazzini e centri commerciali".

 

Media belgi: sventata ondata attentati - Secondo i giornali belgi "L'Echo" e "De Tijd", inoltre, gli arresti operati domenica scorsa dalla polizia belga, in particolare nella regione di Bruxelles, avrebbero sventato un'ondata di attentati nella capitale "sullo stesso schema" di quelli che il 13 novembre ha insanguinato Parigi. Gli inquirenti belgi hanno riferito di avere indicazioni che una rete terroristi attiva nel Paese è stata "destabilizzata" dalle operazioni della polizia.
Anche se un solo arresto è stato convalidato su 21 fermati, le due testate spiegano che tutta la rete di appoggio ai terroristi, compresi i simpatizzanti, il denaro e gli altri collaboratori hanno subito ripercussioni dalle operazioni di polizia. Ora si punta a identificare e ad arrestare "il nocciolo duro" di questa organizzazione, hanno spiegato le stesse fonti. Informazioni cruciali sarebbero state ottenute attraverso le intercettazioni telefoniche.


Bruxelles, riaperte scuole e metro - Intanto Bruxelles prova a tornare lentamente alla normalità, dopo la riapertura delle scuole e delle università e quella graduale della metropolitana, sia pure sotto una rafforzata sorveglianza della polizia. Il livello di allerta terrorismo fino a lunedì prossimo resta 4, il più alto, ma dopo il lungo coprifuoco la "capitale d'Europa" vuole scuotersi dal clima di terrore che l'ha attanagliata. La metro è ripartita, sia pure con alcune limitazioni e con la chiusura anticipata alle 22 anziché a mezzanotte. A protezione delle scuole sono stati schierato 300 poliziotti in più e altri 200 per quella della metro. Riaperti anche centri culturali e musei.

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