Mali, assalto jihadista all'hotel di turisti: 19 morti tra gli ostaggi

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Attaccato il Radisson Blue di Bamako, frequentato da cittadini stranieri che lavorano nel Paese. All'interno c'erano 170 persone e il commando liberava solo chi dimostrava di conoscere il Corano. Uccisi 2 terroristi. 7 i feriti  24 ore prima Hollande aveva detto: "L'Isis ci considera nemici perché siamo intervenuti in Mali nel 2013"

Il terrore globale ha colpito nel Mali, mentre ancora si cercano i responsabili delle stragi di Parigi (foto  -  video). A Bamako l'attacco contro l'hotel più blindato, il Radisson Blu, è stato sferrato dai jihadisti di Mourabitoun, un gruppo che era di al Qaeda e avrebbe successivamente sposato la folle causa dell'Isis. Centosettanta gli ostaggi detenuti per ore dal gruppo di assalitori che, in preda a fanatismo delirante, all'inizio liberava solo coloro che dimostravano "di saper recitare il Corano". Alla fine, grazie all'intervento delle forze speciali di diversi Paesi insieme ai militari sul posto, molti ostaggi sono stati liberati. Le vittime però sono almeno 19, mentre i terroristi uccisi sarebbero 2. Sette le persone ferite.

 

Bilancio rivisto al ribasso - I numeri sono stati riferti dal presidente maliano Ibrahim Boubacar Keita, che ha così rivisto al ribasso il bilancio dell'attacco. In precedenza si era parlato di 27 ostaggi uccisi e 13 terroristi eliminati dalle forze dell'ordine. Tra le vittime ci sono almeno tre cittadini cinesi, un numero imprecisato di cittadini russi e una donna americana di 41 anni, volontaria dell'organizzazione Peace Corps.  Il presidente cinese, Xi Jinping, ha duramente condannato l'attacco, annunciando una maggiore cooperazione internazionale contro il terrorismo.

 

Colpito l'hotel dei turisti - Al Radisson Blu, hotel degli uomini d'affari nel quartiere ACI 2000, preferito dai responsabili politici in missione ed esponenti di organismi internazionali, sono le 7 del mattino quando un'auto - stando a un impiegato dell'hotel al seguito di un veicolo con targa diplomatica - si ferma e fa scendere alcuni terroristi, 2 o 3 uomini, poi raggiunti da un altro gruppo, in tutto sembra 13 persone. Il gruppo, armato fino ai denti, entra in hotel urlando 'Allahu Akhbar' e blocca le uscite, tenendo in ostaggio 170 persone. Alle 10.30 scatta il blitz delle forze dell'ordine maliane, che però non sortisce effetti immediati. Per arrivare ad un annuncio di chiusura della situazione critica bisognerà aspettare 9 ore, dopo che alle forze maliane si saranno unite quelle francesi, arrivate dalla vicina Ouagadogou, supportate da rinforzi internazionali, in particolare americani e del Minusma, la forza Onu presente nel Paese. I quindici militari italiani che fanno parte di questa forza non sono rimasti coinvolti.  La Francia è intervenuta militarmente in Mali nel 2013 contro gli jihadisti. Proprio il 19 novembre Hollande aveva affermato che l'Isis considera nemica la Francia per quell'intervento.

 

 

La rivendicazione - Secondo una rivendicazione postata su Twitter, l'azione è firmata dai jihadisti di al Mourabitoun, gruppo legato ad al Qaida ma confluito - secondo recenti sviluppi - nell'Isis. In serata il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha citato Mokhtar Belmokhtar - già mente della strage all'impianto di gas dell'Is Amenas in Algeria - uno dei fondatori del gruppo, come possibile stratega dell'attacco.

 

Tra le vittime non ci sono italiani - Quattordici le nazionalità rappresentate, fra le quali Algeria, Germania, Belgio, Canada, Cina, Costa d'Avorio, Spagna, Stati Uniti, Francia, India, Marocco, Russia, Senegal e Turchia. Air France ha annunciato che i 12 membri di equipaggio presenti nell'hotel erano al sicuro su un piano non interessato all'assalto dei jihadisti.  

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