La commissione d'inchiesta riferisce che dall'esame di una delle scatole nere emerge un evento improvviso e un forte "rumore anomalo". Tra le ipotesi anche lo scoppio di una bombola a gas. I turisti italiani rientrano da Sharm
"Distrutto quando ancora era in volo". Ad una settimana dal disastro aereo sul Sinai (TUTTI I VIDEO), l'Egitto riconosce come possibile l'ipotesi di un'esplosione del velivolo russo anche se - si precisa - restano "aperti tutti gli scenari". Pur non parlando esplicitamente né di bomba né di esplosione, il governo egiziano conferma che "le scatole nere hanno registrato a bordo nell'ultimo secondo un rumore" anomalo, che però "é ancora da analizzare".
Una bombola a gas? - A confermare che Il Cairo valuta ora più attentamente l'ipotesi di un attentato, anche la notizia dell'apertura di un'indagine su tutto il personale dell'aeroporto di Sharm che è entrato in contatto con l'aereo russo. Mentre l'inchiesta egiziana fa un piccolo passo in avanti, si moltiplicano tra gli esperti le ipotesi sulle cause della tragedia costata la vita a 224 persone. Uno scenario suggerisce che la sciagura non sia stata provocata da una bomba, ma da un dispositivo esplosivo non tradizionale, come una bombola di gas: a sostenerlo è il Security Middle East on line che ha citato un ex ufficiale dei servizi segreti britannici, James Abernethy.
Ad agosto jet Gb sfiorato da missile - Dal quotidiano inglese Daily mail emergono dettagli inquietanti sulla vicenda di un altro aereo, questa volta britannico, che lo scorso 23 agosto è riuscito a schivare per soli 300 metri un missile sparato per errore dall'esercito egiziano mentre stava atterrando a Sharm. Una vicenda che - se risultasse confermata - aumenterebbe i dubbi sulla sicurezza nei cieli egiziani.
Sharm, ad agosto un aereo inglese evitò un missile https://t.co/nHyfEhQpSy #mondo
— Sky TG24 (@SkyTG24) 7 Novembre 2015
Un rumore anomalo - "L'enorme disposizione dei detriti al suolo dell'aereo russo, su una superficie di 13 km, dimostra che il velivolo si è distrutto quando era ancora in volo - ha affermato il presidente della commissione di inchiesta, l'egiziano Ayman al-Muqaddam -, ma le osservazioni iniziali non fanno luce su ciò che lo ha causato". "La registrazione delle scatole nere si è arrestata 23 minuti dopo il decollo quando l'aereo era a 30mila piedi di altitudine e ha registrato all'ultimo secondo un rumore ancora da chiarire", ha aggiunto. L'Egitto chiede dunque cautela. "Siamo ancora nella fase della raccolta dei dati e delle informazioni. I detriti dell'aereo sono stati trasportati in un luogo sicuro al Cairo per essere esaminati da esperti", ha riferito al-Muqaddam, precisando che "nei prossimi giorni saranno fatte ulteriori visite sul luogo del disastro".
Italiani sulla via del ritorno - La Farnesina intanto ha riferito che domani, 8 novembre, nello scalo sul Mar Rosso arriverà un team di esperti italiani per esaminare e completare le misure di sicurezza adottate per i vettori italiani. Allo scalo di Sharm, tra il nervosismo e la tensione dei turisti, proseguono a rilento i rientri dei vacanzieri dopo l'annullamento e i ritardi da parte delle compagnie di alcuni voli. Poco dopo le ore 18 è decollato un volo EasyJet con a bordo oltre 200 passeggeri, 104 dei quali italiani, che arriveranno a Luton-Londra prima di proseguire per Milano-Malpensa.