Aereo Sinai, Putin: stop voli per Egitto. 007: bomba in stiva

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Si consolida l’ipotesi che a causare il disastro, che ha provocato la morte di 224 persone, sia stato un ordigno. France 2: "Da scatola nera si sente esplosione". Intelligence Usa e Gb avrebbero intercettato conversazioni telefoniche tra “fanatici ” che prima dello schianto parlavano di un imminente attacco. A Sharm partenze a singhiozzo, accettati solo bagagli a mano

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ordinato la sospensione di tutti i voli per l'Egitto, accogliendo la raccomandazione del direttore dei servizi di Mosca (Fsb), Alexander Bortnikov. "Fino a quando non sapremo le vere ragioni di quanto è accaduto - aveva affermato Bortnikov riferendosi allo schianto sul Sinai dell’Airbus-321 della compagnia siberiana 'Metrojet - ritengo opportuno fermare tutti i voli russi per l'Egitto, e ciò vale soprattutto per le rotte turistiche".Putin, nella serata di venerdì, ha sentito telefonicamente il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi col quale ha "convenuto di riprendere il più presto possibile i voli russi in Egitto", ma per il momento resta lo stop.

Col passare delle ore, infatti, si consolida l’ipotesi che a causare il disastro che ha provocato la morte di 224 persone sia stata proprio una bomba. Ed emergono al riguardo ulteriori indiscrezioni. Secondo l'emittente televisiva France 2, che cita fonti investigative, l'ascolto di quanto contenuto nel registratore dei suoni in cabina (una delle due scatole nere in dotazione all'aereo) permette di udire chiaramente il boato di un'esplosione a bordo dell'Airbus-321. 

 

Usa e Gb: bomba in stiva - Sono state anche le informazioni raccolte dall'intelligence Gb e Usa nelle comunicazioni web tra membri di Isis in Siria ed Egitto ad avallare questo scenario: gli uomini dell'MI5 e i colleghi americani sono infatti risaliti a registrazioni di conversazioni tra "noti fanatici della regione" che, qualche giorno prima dello schianto, parlavano di un imminente attacco.

L'ordigno sarebbe stato portato a bordo da un passeggero o, ipotesi ritenuta più probabile, nascosto in un bagaglio fatto salire sull’aereo approfittando degli scarsi controlli nello scalo e della complicità di un addetto alla sicurezza dell'aeroporto di Sharm.

 

Distacco della coda dalla fusoliera - Un'indiretta conferma della bomba è arrivata dall'analisi della prima scatola nera, quella che registrava i parametri di volo. E’ emerso che l'Airbus avrebbe subito un improvviso distacco della coda dalla fusoliera: nel corso del volo, durato poco più di 20 minuti, i sistemi dell'Airbus funzionavano correttamente, ma poi si è verificato un evento dopo il quale la registrazione di ogni parametro di volo si è interrotta. Gli esperti ipotizzano dunque un distacco della coda dell'aereo dalla fusoliera che ha comportato la rottura dei cavi che uniscono i sensori alla scatola nera, collocata appunto all'estremità posteriore del velivolo.

 

Caos aeroporti: solo bagagli a mano - Allo scalo di Sharm l'unica cosa certa è che sono ripartiti i primi voli con turisti a bordo. Per motivi logistici, però, le autorità egiziane hanno ridotto il piano di rientro della compagnia Easyjet. Tra i voli che hanno subito rinvii anche quello per Malpensa, l'unico diretto in Italia.  

I passeggeri, intanto, portano con sé solo il bagaglio a mano mentre le altre valigie saranno imbarcate a parte su aerei cargo e sottoposti a controlli speciali

 

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