Un dirigente della compagnia aerea: “La sola causa della sciagura dell'A321 precipitato nel Sinai può essere un fattore esterno". Il Cairo rende noto che finora non sono state trovate tracce di esplosivo sui frammenti. Intanto a San Pietroburgo sono arrivate le salme delle vittime dello schianto
Il governo russo e quello egiziano si erano affrettati a parlare di avaria. A poche ore dallo schianto sul Sinai dell’Airbus A-321 avevano escluso categoricamente la pista dell’attentato e bollato come falsa la rivendicazione dell’Isis. Oggi, 48 ore dopo la tragedia costata la vita a 224 persone, il Cremlino fa sapere che “non si può escludere nessuna ipotesi”. Ed è ancora più chiaro un manager della Kogalymavia, la compagnia a cui apparteneva l'aereo: “La sola causa della sciagura dell'A321 precipitato nel Sinai può essere un fattore esterno". E a Ria Novosti aggiunge: “Un A-321 non può spaccarsi in aria per il malfunzionamento di un qualsiasi sistema tecnico".
URGENT: No possible causes of #7K9268 crash in Sinai should be ruled out - Kremlin spokesman https://t.co/ZPaRAlkDEK pic.twitter.com/1ttw3uH9ot
— RT (@RT_com) 2 Novembre 2015
Spunta ipotesi bomba. Ma il Cairo: "Finora non ci sono tracce di esplosivo" - Secondo una fonte della commissione egiziana, che ha esaminato i dati della scatola nera, l’Airbus non sarebbe stato colpito dall'esterno e il pilota non aveva lanciato alcun segnale di allarme prima che l'aereo scomparisse dai radar. Eclusa quindi l'ipotesi che sia stato colpito da un missile prende corpo quella di un'autobomba a bordo. Il Cairo rende noto però che finora non sono state trovate tracce di esplosivo sui frammenti.
Fonti russe hanno indicato che dietro questa strage potrebbe esserci "una falla al sistema di sicurezza dell'aeroporto di Sharm-el-Sheikh" che avrebbe permesso di introdurre una esplosivo sull'aereo. Cauta, per ora, la posizione della Cia: il direttore James Clapper ha chiarito che per adesso non ci sono "prove dirette" che il disastro aereo sia stato opera di terroristi.
Le salme arrivano in Russia - E’ il giorno del dolore a San Pietroburgo e in tutta la Russia. All’aeroporto Pulkvovo sono infatti arrivati i resti dei corpi della maggior parte delle vittime - 224 in totale - dell'Airbus A321-200 della compagnia Kogalymavia precipitato in Egitto sabato scorso.
La vittima più piccola aveva 10 mesi - Le autorità russe hanno già prelevato il Dna dai familiari delle vittime e procederanno ora all'identificazione delle salme. A questo scopo è stata approntata una squadra di 50 specialisti di medicina legale. Davanti ai cancelli all’aeroporto, intanto, cresce il numero di fiori posato dai cittadini in omaggio alle persone morte nello schianto. Ci sono anche tanti peluche, in ricordo dei 27 bambini che erano a bordo del volo che da Sharm el Sheikh sarebbe dovuto arrivare in Russia. Simbolo delle piccole vittime è diventata Darina Gromova; aveva 10 mesi, l’ultima foto scattata e postata su Instagram dalla mamma la ritrae di spalle mentre col musino attaccato al vetro guarda la pista prima di salire a bordo dell’Airbus.
<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p lang="en" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/SinaiCrash?src=hash">#SinaiCrash</a>: 10-month girl becomes grieving symbol of <a href="https://twitter.com/hashtag/7K9268?src=hash">#7K9268</a> tragedy <a href="https://t.co/sall3e6qTn">https://t.co/sall3e6qTn</a> <a href="https://t.co/4L3bbgHL5C">pic.twitter.com/4L3bbgHL5C</a></p>— RT (@RT_com) <a href="https://twitter.com/RT_com/status/661028305324347392">2 Novembre 2015</a></blockquote>
<script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>