Migranti, ecco Fortunetelling, il "falso" Google che aiuta i rifugiati

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Raffaele Mastrolonardo

fortunetelling

Il progetto, lanciato da un’azienda olandese, simula il noto motore di ricerca e ha lo scopo di sensibilizzare le persone sul tema. Tra le tante iniziative in Rete ci sono anche SuPer Mario in versione profugo e il browser che consente di cambiare le parole e restituire umanità alle persone

Google sa quasi tutto e in pochi si stupirebbero se il motore di ricerca, magari con un po' di ironia, lanciasse una funzionalità incaricata di rispondere alle domande degli utenti riguardo al loro futuro. In attesa che l'idea si faccia strada a Mountain View, a metterla in pratica ci ha pensato un'agenzia di creativi olandesi realizzando Fortunetelling (“cartomanzia” in italiano), una pagina che appare, appunto, come una nuova versione di Google in grado, addirittura, di illuminarci sull'avvenire.

 

Come funziona - Design e font sono in tutto simili a quelli usati dalla società di Larry Page e Sergey Brin ma, come immaginabile, come sfera di cristallo non vale granché. Quello che fa, invece, è provare a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla sorte di milioni di rifugiati. Basta provare a digitare qualche parola nella maschera di ricerca che il sistema ci propone una serie di domande predefinite (da “Dove posso trovare un posto sicuro?” a “C'è un posto dove sarò accettato?”). Premendo sul pulsante “Predici il mio futuro”, la risposta che si ottiene non è una divinazione su cosa ci accadrà domani ma un appello ad attivarsi per aiutare gli oltre 60 milioni di rifugiati che stanno cercando una sistemazione stabile. Allo scopo, Fortunetelling ci offre il link alla pagina delle donazioni dello UNHCR, l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

 

Un falso che funziona - L'idea di Fortunetelling è venuta a BrainMedia, azienda di comunicazione olandese che, come ha detto al magazine online Digiday, è molto soddisfatta dell'esito dell'iniziativa. “La campagna sta avendo molto successo”, ha affermato Jort Boot, proprietario dell'agenzia. “Siamo felici che le persone si preoccupino di questo problema, lo condividano e creino consapevolezza in tutto il mondo”. La pagina, dopo tutto, è stata concepita piuttosto bene se è vero che anche USA for UNHCR,  l'Agenzia delle Nazioni Unite specializzata nella gestione dei rifugiati, ha fatto i complimenti a Google via Twitter.

 

Esseri umani – Google Fortunetelling non è l'unico progetto online che cerca di sensibilizzare le persone sul tema dei migranti. Agency, un altro studio creativo, ha lanciato qualche settimana fa “rehumanize”, un'estensione per il browser Chrome che trasforma termini inglesi come “refugee” o “migrants” che compaiono sulle pagine web semplicemente in “humans”, esseri umani, ottenendo così sul lettore un effetto straniante. “Con una semplice estensione del browser siamo in grado, letteralmente, di cambiare la conversazione. Di ri-umanizzare il nostro flusso di notizie”, ha detto Murray Bunton, il direttore esecutivo di Agency.

 

Un articolo del New York Time “trasformato” da rehumanize.

 

 

Super Mario in versione siriana – Un'altra strada è quella scelta da un artista siriano il cui pseudonimo è Samir al-Mutfi. Lui stesso è un rifugiato e ha realizzato un video nel quale Super Mario, il popolare personaggio di videogame creato da Nintendo negli anni '80, prende le sembianze di un profugo che cerca di fuggire dalla Siria per raggiungere un campo di accoglienza. La clip, che replica la grafica del videogioco originale, presenta il protagonista alle prese con trafficanti di esseri umani che esigono soldi, pericolosi attraversamenti del Mediterraneo e soldati che pattugliano i confini. Alla fine, ma con l'aiuto di un certo numero di “vite”, il Super Mario in versione migrante riesce ad arrivare alla meta.

 

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