Musei chiusi per sciopero, così a Londra e Parigi

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Colosseo e Fori sbarrati per 3 ore per assemblea sindacale: molti disagi per i turisti. A Roma monta la polemica politica. Ecco alcuni casi esemplari in altre parti del mondo

La notizia dei turisti furiosi per la 'chiusura' del Colosseo per motivi sindacali ha creato polemiche in Italia ed è rimbalzata sui giornali stranieri. Ma le agitazioni che coinvolgono i monumenti non riguardano solo Roma. Ecco alcuni casi esemplari a Londra e Parigi.

 

LONDRA - I dipendenti della National Gallery stanno conducendo uno sciopero a oltranza da oltre un mese contro la privatizzazione del personale. Nonostante questo, la galleria londinese resta aperta sebbene con un 'accesso limitato', come si vede sul sito ufficiale: si può accedere da più parti al museo ma visitare solo un numero limitato di sale mentre restano aperti bar e ristoranti.
  A guidare la protesta è il Public and Commercial Services union, che riunisce i lavoratori nel settore pubblico. Nei giorni scorsi ha espresso grande solidarietà agli scioperanti il nuovo leader laburista, Jeremy Corbyn, nel corso del suo intervento alla conferenza dei sindacati britannici che si è svolta a Brighton, Inghilterra meridionale.

PARIGI - A fare più scalpore negli ultimi tempi in Francia è stato lo sciopero del personale che per alcuni giorni, lo scorso mese di maggio, ha impedito ai turisti di salire sul monumento più visitato del mondo, la Tour Eiffel. La chiusura per meno di tre giorni del monumento a pagamento più frequentato al mondo fu dovuta a una protesta del personale addetto alla sicurezza, contro la presenza massiccia di borseggiatori. I manifestanti chiedevano un bonus di 300 euro per i rischi connessi alle loro prestazioni e un rimborso dei trasporti per rientrare a casa dopo la mezzanotte.

In passato - le ultime due ondate nel 2009 e nel 2012 - anche molti musei nazionali sono rimasti chiusi per sciopero (Arco di Trionfo, Notre-Dame, Castello di Vincennes, Palais Royal). Il movimento toccava non soltanto Parigi ma anche il resto del paese. Negli stessi giorni venivano chiusi il Mont-Saint-Michel, il castello di Azay-le-Rideau sulla Loira e le torri della Rochelle, nell'ovest. La protesta era diretta contro il "degrado delle condizioni di lavoro". Nel 2009 il Centro Pompidou, museo di arte contemporanea di Parigi, rimase chiuso per oltre un mese prima di Natale e Capodanno per protesta contro i tagli al personale.

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