Sudafrica, scoperta nuova specie umana: l'Homo Naledi

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Una ricostruzione di come poteva apparire l'Homo Naledi - Credit: Mark Thiessen/Nation Gehgraphic

In una grotta vicina a Johannesburg ritrovati i resti ossei di 15 persone. Si tratta di un nuovo antenato dell'uomo di cui si ignorava l'esistenza. Era alto un metro e cinquanta e aveva un cervello delle dimensioni di un'arancia. I corpi disposti secondo un rituale funebre, un comportamento fino ad oggi attribuito solo all'Homo Sapiens

Sono stati scoperti in Sudafrica i resti fossilizzati di una nuova specie umana, un nostro antenato di cui fino ad ora si ignorava l'esistenza. E' una specie di ominide finora sconosciuta e dalle caratteristiche diverse rispetto a quelle degli altri ominidi scoperti finora. La specie si chiama Homo Naledi ed è descritta sulla rivista eLife, mentre le immagini dei ritrovamenti sono stati diffusi dal National Geographic. Si tratta dei resti di 15 resti, ritrovati all'interno della grotta Rising Star, un luogo quasi inacessibile, dove sono stati ritrovati circa 1500 resti ossei. Il modo in cui sono disposti fa supporre siano stati sepolti con un rituale funebre, un comportamento fino ad oggi attribuito solo all'uomo moderno. La scoperta è stata annunciata dalla University of Witswaterstrand di Johannesburg, dalla National Geographic Society e dal Dipartimento per la Scienza e la Tecnologia/National Research Foundation del Sudafrica. Per gli scienziati si tratta di una svolta nella ricerca della nostra evoluzione.

 

 

 

 

 

Homo Naledi, il nome dal luogo della scoperta - La nuova specie umana è stata denominata 'Homo Naledi', perché la grotta della scoperta si chiama 'Stella nascente'. Naledi significa stella nella lingua Sesotho, usata da alcune tribù sudafricane. Gli scienziati non hanno ancora stabilito l'età delle ossa ritrovate, anche se quei resti appartengono a persone probabilmente portate nella grotta dopo la loro morte. "Fino a questo momento - afferma Lee Berger, ricercatore dell'università di Johannesburg - abbiamo sempre ritenuto che l'idea di comportamenti rituali funebri fosse un'esclusiva dell'Homo sapiens. Ora abbiamo visto che un'altra specie aveva questa stessa capacità. Questa è una scoperta straordinaria". Gli scienzati dovranno ora cercare di capire dove si colloco l'Homo Naledi all'interno dell'albero genealogico dell'Umanità.


Aveva un cervello grande come un'arancia - L'Homo Naledi ha un cervello minuscolo, della misura di un'arancia, fissata su un corpo snello di circa 150 centimetri di altezza e 45 chili di peso. La forma delle mani suggerisce che l'Homo naledi poteva usare utensili, anche se le sue dita sono più ricurve di ogni altra specie ominide. Questo dimostrerebbe notevoli doti di arrampicata. Il professor Chris Stringer del Museo di Storia naturale di Londra ha definito la scoperta "notevole".

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