Migranti, il Pentagono: è una crisi enorme, durerà 20 anni

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Martin Dempsey, capo di stato maggiore delle forze armate Usa: "Occorre agire sia unilateralmente che con gli alleati". L’Onu all’Ue: "Serve una sistemazione per almeno 200mila rifugiati". Ma intanto il premier ungherese Orban non cambia la sua linea: "Finiremo per essere una minoranza nel nostro paese"

L'esodo di migranti e rifugiati dalla Siria e dal Nordafrica verso l'Europa è "una emergenza enorme, una crisi reale": lo afferma uno dei massimi vertici del Pentagono, il generale Martin Dempsey, capo di stato maggiore delle forze armate Usa.

Dempsey: "Occorre agire" - Mentre anche l’Europa studia nuove proposte per arginare il dramma dell'immigrazione (quote obbligatorie e sanzioni a chi rifiuta), in una intervista esclusiva alla Abc, Dempesy si è detto "preoccupato" e ha sottolineato la necessità per tutti di agire "sia unilateralmente che con gli alleati", considerando ciò che sta avvenendo "come un problema generazionale" e mettendo sul piatto adeguate risorse che permettano di affrontare la crisi per almeno 20 anni. 

La foto di Aylan - A proposito della drammatica fotografia del bimbo siriano di tre anni morto su una spiaggia della Turchia, Dempesy ha auspicato che quella immagine "abbia un simile effetto a quella del 1995 del mortale attacco con i mortai alla piazza del mercato di Sarajevo, che spinse verso l'intervento della Nato in Bosnia", cioè spinse la comunità internazionale ad agire con maggiore efficacia per trovare una soluzione ad una drammatica emergenza.

Onu: sistemazione per 200mila rifugiati - L'Onu chiede invece all'Unione europea una sistemazione per almeno 200.000 rifugiati. A parlare di un "programma di dislocamento di massa" è stato l'Alto commissario per i rifugiati, Antonio Guterres, riferendosi a coloro che godono di un "titolo valido per la protezione".

Ma Orban non molla - Intanto il premier ungherese Viktor Orban continua a sventolare la bandiera nazionalista e xenofoba di fronte all'ondata di disperati desiderosi di lasciare l'Ungheria per dirigersi in Germania. "Finiremo per essere una minoranza nel nostro paese", ha detto il premier ungherese sottolineando che il flusso di migranti è infinito.

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