Migranti, caos a Budapest. L’Ungheria accusa la Merkel

Mondo
Getty Images

Tensione con la polizia nella piazza davanti alla stazione ferroviaria dove centinaia di profughi si erano accalcati in attesa di partire per la Germania. Usati anche dei lacrimogeni. Tensione con il governo tedesco. L’Oim: 350mila arrivi via mare e oltre 2600 morti. La Marina recupera un gommone al largo della Libia: a bordo 4 cadaveri, 112 persone salvate

L'emergenza migranti ha fatto piombare nel caos la principale stazione ferroviaria di Budapest (FOTO), prima evacuata e poi riaperta dopo un'ora di chiusura, ma non per i profughi. La tensione nella capitale dell'Ungheria, il cui premier, Viktor Orban, vedrà giovedì i vertici dell'Ue, è il riassunto di quanto sta accadendo in Europa, presa d'assalto da un'ondata di profughi. La polizia ungherese ha sgomberato la piazza davanti alla stazione Keleti e contro i migranti, che si erano accalcati nella speranza di poter partire verso la Germania, gli agenti hanno usato anche lacrimogeni.

Budapest accusa Berlino - Il vicepremier ungherese Janos Lazar, ha incolpato Merkel del caos e dei disordini: i profughi siriani, infatti, vorrebbero raggiungere la Germania senza registrazione sulla base di quanto affermato dalla cancelliera. Il portavoce del governo magiaro, dal canto suo, ha motivato la chiusura con il tentativo di Budapest di applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all'interno dell'area Schengen di aver un passaporto e un visto. La situazione è così confusa che la Germania si è sentita in dovere di far presente che la normativa europea inerente il diritto di asilo non è sospesa. "La Germania non ha sospeso i regolamenti di Dublino", ha sottolineato il portavoce del governo, "chiunque arrivi in Ungheria deve registrarsi lì e sottoporsi lì alla procedura di richiesta d'asilo".

Strasburgo condanna l’Italia - Intanto, la Corte europea dei diritti dell'Uomo di Strasburgo ha condannato l'Italia per la detenzione "illegale” di tre migranti tunisini nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Il ricorso si riferiva a fatti avvenuti nel settembre 2011, quando i tre erano stati prima trattenuti nel Centro di prima accoglienza dell'isola e poi caricati su navi-prigione a Palermo, in attesa del rimpatrio. I tre dovranno essere risarciti con 10mila euro a testa.  

4 cadaveri trovati su un gommone dalla Marina - Nella giornata di martedì 1° settembre, inoltre, la Marina Militare ha trovato su un gommone a circa 50 miglia dalla Libia i cadaveri di 4 migranti: 112 le persone salvate. Secondo l'Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, gli arrivi via mare di migranti sono stati 350mila con oltre 2600 morti.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]