Attentato a Bangkok, arrestato un sospetto

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La devastazione dopo l'attentato a Bangkok (Ansa)
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La polizia thailandese ha fermato una persona che sarebbe coinvolta nella strage avvenuta lo scorso 17 agosto nella capitale, che ha causato 20 morti. Nel suo appartamento trovati materiali compatibili con la fabbricazione di ordigni

Un uomo, sospettato di essere coinvolto nell'attentato al santuario Erawan di Bangkok, che lo scorso 17 agosto ha provocato 20 morti e oltre 100 feriti, è stato arrestato nella capitale della Thailandia. Le Forze Armate thailandesi hanno confermato che non sarebbe l'autore materiale della strage.

 

Un portavoce del Comando Operativo per la Sicurezza Interna ha spiegato che il sospettato "dispone di molti passaporti turchi falsi, ed è qualcosa di insolito". Le forze dell’ordine, che hanno setacciato il suo appartamento, hanno inoltre trovato materiali compatibili con la fabbricazione di ordigni esplosivi. Il raid delle forze di sicurezza - a cui hanno preso parte un centinaio di uomini - è stato organizzato su soffiata della padrona di casa, che aveva affittato l'appartamento al sospettato da fine luglio.

 

L'arresto sarebbe un complice dell'attentatore - La caccia all'uomo di quasi due settimane ha portato quindi al primo risultato: l'arresto di un giovane sospettato di aver partecipato all' organizzazione dell'attentato. Non si tratta del ragazzo con la maglietta gialla, ma di un complice. Una delle ipotesi è che l'attentato all'Erawan possa essere opera degli Uighuri, una minoranza cinese, musulmana e con lingua di ceppo turco. 

 

Il capo della polizia ha invece parlato di "vendetta per conto di amici" alla base dell'attentato. Gli investigatori dicono che potrebbe trattarsi di "una contesa privata, una vendetta personale per conto dei propri compagni. Era infuriato per loro, per i suoi amici e per i suoi parenti".

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