A pochi giorni dal secondo anniversario del rapimento, il Pontefice lancia un appello per chiedere il rilascio del religioso rapito in Siria: "Auspico l'intervento delle autorità locali e internazionali"
Il Papa ha rivolto "un accorato e pressante appello" per la liberazione di padre Paolo Dall'Oglio, il gesuita rapito due anni fa in Siria, come pure dei vescovi ortodossi e delle altre persone "che, nelle zone di conflitto, sono state sequestrate". Per questo Francesco auspica "il rinnovato impegno delle autorità locali e internazionali".
Il secondo anniversario del rapimento di Padre Dall'Oglio - "Tra qualche giorno ricorrerà il secondo anniversario da quando, in Siria, è stato rapito padre Paolo Dall'Oglio", ha detto il Pontefice all'Angelus. "Rivolgo un accorato e pressante appello per la liberazione di questo stimato religioso", ha proseguito. "Non posso dimenticare anche i Vescovi Ortodossi rapiti in Siria - ha aggiunto Bergoglio - e tutte le altre persone che, nelle zone di conflitto, sono state sequestrate". "Auspico il rinnovato impegno delle competenti autorità locali e internazionali, affinché a questi nostri fratelli venga presto restituita la libertà. Con affetto e partecipazione alle loro sofferenze, vogliamo ricordarli nella preghiera. E preghiamo tutti insieme la Madonna", ha concluso, recitando con i fedeli un Ave Maria.
Sparito il 29 luglio del 2013 - Padre Paolo Dall'Oglio è stato rapito il 29 luglio del 2013 mentre si trovava a Raqqa, in Siria, nel frattempo diventata la 'capitale' dell'autoproclamato Califfato islamico. Romano, 61 anni nel novembre prossimo, Dall'Oglio avrà passato metà della sua vita in Siria, a Deir Mar Musa al-Habachi, dove ha fondato una comunità monastica dedita al dialogo interreligioso. Nel giugno 2012, il gesuita fu espulso dal governo di Bashar al-Assad per aver incontrato i membri dell'opposizione e criticato le azioni del regime nella guerra siriana. Per qualche mese si trasferì nel Kurdistan iracheno, da dove rientrò in Siria qualche mese dopo, prima di essere rapito. Più volte in questi due anni sono arrivate notizie mai confermate sulla sua morte, mentre nessun gruppo ha mai rivendicato il suo rapimento. A dicembre, una fonte dell'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva rivelato ad all'agenzia Adnkronos che padre Dall'Oglio sarebbe detenuto in un carcere dell'Isis, tra Raqqa e Aleppo.