Turchia, proseguono i raid contro Pkk e Isis

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Seconda notte di bombardamenti dell'aviazione di Ankara. Colpiti rifugi, bunker e depositi del partito curdo nel nord dell'Iraq. Nessun dettaglio invece sulle postazioni islamiste bombardate. Continuano le retate della polizia: dall'inizio dell'operazione arrestate oltre 590 persone

Prosegue l'offensiva militare turca che ha preso di mira sia le postazioni dell'Isis che quelle del partito curdo dei lavoratori, il Pkk nel nord dell'Iraq. In un comunicato diffuso in mattinata il governo di Ankara ha riferito che sono stati colpiti rifugi, bunker, depositi e altri "punti logistici" del Pkk, compresa la zona montagnosa di Qandil, dove si trova il comando curdo. Come riporta la Bbc non sono invece stati forniti dettagli sui bombardamenti che hanno preso di mira le postazioni dell'Isis in Siria.
 

Prima attacco contro il Pkk dalla tregua del 2013 - E' la prima volta dalla tregua proclamata nel 2013 che la Turchia lancia un attacco contro le forze del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). La seconda ondata di raid turchi fa seguito all'attentato dei giorni scorsi nella città turca di Soruc, dove sono morte 32 persone, in maggioranza militanti socialisti curdi, del quale è stato accusato lo Stato Islamico e all'uccisione, rivendicata mercoledì dal Pkk di due poliziotti turchi.
 

Retate contro Pkk, Isis ed estrema sinistra - Non si fermano neanche le retate della polizia turca contro i militanti dell'Isis, del Pkk e dell'estrema sinistra. in una serie di nuovi blitz in diverse province tra cui Istanbul, Ankara, Konya nella Turchia centrale e Manisa nell'ovest, ci sono stati nuovi arresti, ha riferito l'ufficio del premier. In totale dall'inizio dell'operazione antiterrorismo sono oltre 590 le persone in stato di fermo in 22 province, tra cui decine di stranieri.
 

Raid fanno parte di un ampio processo - La Turchia è "determinata a compiere qualsiasi passo per garantire la sicurezza e la pace al suo popolo", riferisce il comunicato di Ankara. Il premier turco Ahmet Davutoglu ha affermato che i raid contro l'Isis fanno parte di un ampio "processo". Ieri le autorità turche hanno arrestato centinaia di sospetti fiancheggiatori dello Stato Islamico e annunciato che concederanno agli Stati Uniti l'uso di una base aerea per lanciare attacchi contro l'Is.

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