Al suo arrivo al vertice a Bruxelles il presidente del Consiglio Europeo ammette che manca ancora un accordo sull'accoglienza. Renzi: "L'Italia farà sentire la sua voce, questo tema non riguarda più solo noi ma tutta l'Europa"
No consensus among MS on mandatory quotas migrants. Voluntary mechanism only credible with precise & significant pledges by end July. #EUCO
— Donald Tusk (@eucopresident) 25 Giugno 2015
Tusk: "Chi non ha il diritto all'asilo non avrà la garanzia di restare in Europa" - Tusk ha detto di aspettarsi dal Consiglio Europeo "un messaggio forte": "Tutti quelli che non hanno il diritto di chiedere asilo, non avranno la garanzia di restare in Europa: solo con questo messaggio, possiamo fare progressi reali sulla redistribuzione dall'Italia e dalla Grecia" dei migranti. E ancora, parlando del principio della volontarietà di accoglienza, il presidente del Consiglio Ue ha detto di poter capire chi "vuole questo meccanismo, ma sarà credibile solo chi prenderà impegni precisi e significativi al massimo entro la fine di luglio, perché la solidarietà senza sacrifici è pura ipocrisia". "Adesso - ha concluso - non abbiamo bisogno di vuote dichiarazioni sulla solidarietà, solo di fatti e numeri".
Renzi: "Italia farà sentire al sua voce" - Sul tavolo anche il ruolo dell'Italia, che teme di essere lasciata sola ad affrontare l'emergenza dei flussi migratori. Renzi, arrivando al vertice Ue, si è detto "molto ottimista" sulla possibilità che "l'Italia faccia sentire la sua voce". Il tema dell'immigrazione, ha proseguito, "non è più soltanto dell'Italia o del Mediterraneo, ma è un tema che riguarda davvero tutta l'Europa. Ora si tratta di vedere come sarà concluso l'accordo tra i Paesi membri e vediamo se possiamo essere soddisfatti alla fine".
Renzi: "C'è chi pensa di fare campagna elettorale, io difendo gli italiani" - Renzi è arrivato a Bruxelles reduce dall'incontro a Palazzo Chigi sul tema migranti con la delegazione dell'Anci e delle Regioni. "I richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengono rimpatriati" è stata la linea del premier, che si è visto però sbarrare la strada dai due governatori leghisti, Zaia e Maroni. Polemiche che Renzi liquida a Bruxelles affermando che "qualcuno pensa che si possa fare costantemente campagna elettorale. A me interessa difendere l'Italia e gli italiani e questo deve essere l'obiettivo indipendentemente dal colore politico".