Siria, l'Isis si rafforza. Gentiloni: "Verificare strategia"

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Con le ultime conquiste il Califfato si avvicina sempre più a Damasco e consolida la sua posizione anche in Iraq. Paolo Gentiloni: "Situazione preoccupante, necessario valutare il modo di procedere". Rapito un religioso della comunità di Padre Dall'Oglio

I jihadisti dello Stato islamico consolidano il loro controllo su un'ampia zona di Siria e Iraq. E la comunità internazionale deciderà come reagire a Parigi il 2 giugno. Il governo italiano, spiega Paolo Gentiloni da Riga dove si trova per un vertice europeo, "è preoccupato, non solo da quello che succede in Siria ma anche per la forse ancora più minacciosa situazione in Iraq". Ecco perché "sarà fondamentale una verifica sulla strategia che stiamo portando avanti".



La conquista di Ramadi - L'Isis controlla ormai la metà del territorio siriano e negli ultimi otto giorni, per nulla fiaccati da settimane di bombardamenti aerei della coalizione internazionale, ha conquistato Ramadi, capitale della provincia irachena di al-Anbar, Palmira, nel deserto siriano, e il valico di frontiera di al Tanaf, più a sud. Con quest'ultimo, il regime di Bashar al-Assad ha perso il contro di tutti e tre i punti transfrontalieri con l'Iraq: Bukamal è già in mano all'Isis, e al Jarrubia, più a nord, è controllato dalle forze curde.

Nelle ultime ore, gli estremisti sono avanzati anche nella provincia centrale di Homs, alla frontiera con l'Iraq, prendendo il controllo dell'impianto di gas T3.  Dunque di fatto, nonostante la campagna aerea cominciata nel 2014 dalla coalizione internazionale a guida americana, il gruppo estremista sunnita ha continuato ad avanzare ed esteso il 'califfato' dichiarato nel giugno 2014 nelle zone sotto il suo controllo in entrambi i Paesi.
Tra l'altro, dopo quasi un mese di assedio, le truppe governative hanno dovuto abbandonare nelle mani dei ribelli islamisti siriani, stavolta del Fronte al-Nusra, qaedisti, un ospedale fuori la città di Jisr al-Shughour, nella provincia di Idlib.

Sequestrato un religioso della stessa comunità di padre Dall'Oglio - Infine è da registrare il sequestro di un altro religioso che lavorava per dare sollievo alla popolazione siriana piegata dalla guerra civile. Padre Jacques Mourad, priore del monastero di Mar Elian, è stato rapito da un commando che lo ha prelevato sotto la minaccia delle armi. Il sacerdote siro-cattolico appartiene alla comunità di Mar Musa El Habashi, fondata dal gesuita italiano padre Paolo Dall'Oglio, a sua volta sequestrato il 29 luglio 2013 e di cui non si hanno notizie. Con padre Dall'Oglio, padre Murad è impegnato da anni nel promuovere il dialogo e l'avvicinamento spirituale tra Islam e cristianesimo. Deir Mar Musa, il monastero di San Mosè l'etiope, è un'oasi di preghiera a nord di Damasco.

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