Giovedì vertice straordinario a Bruxelles per discutere del piano in 10 punti, che prevede anche l'affondamento dei barconi prima della partenza. Intanto, sale a 15 il numero di trafficanti di essere umani arrestati dalla Polizia
Le operazioni di sequestro e distruzione delle imbarcazioni utilizzate dagli scafisti per trasportare migranti verso l'Europa dovranno essere condotte attraverso "una missione militare e civile" dell'Unione europea. E' quanto ha precisato Natasha Bertaud, portavoce della Commissione Ue in materia di immigrazione, chiarendo uno dei dieci punti del piano sull'immigrazione presentato il 20 aprile dall'Esecutivo Ue ai ministri degli esteri e degli interni europei riuniti a Lussemburgo. (IL VIDEO)
Consiglio straordinario giovedì - La portavoce ha precisato che la missione dovrebbe essere simile all'operazione militare Ue (Atalanta) in corso contro i pirati al largo delle coste somale. "Il mandato della nuova operazione non è stato ancora deciso," ha aggiunto la portavoce, spiegando che la questione sarà discussa dal Consiglio europeo straordinario di giovedì prossimo. La scorsa settimana, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, aveva segnalato in un comunicato stampa che gli scafisti hanno fatto ricorso già due volte quest'anno alla violenza per recuperare le imbarcazioni sequestrate dalle guardie costiere europee, segno che "c'è una carenza di imbarcazioni" a disposizione degli scafisti, secondo Frontex.
Operazione antitrafficanti - Intanto, sale a 15 il numero dei trafficanti di esseri umani arrestati dalla Polizia di Stato nell'ambito dell'operazione 'Glauco 2' coordinata dalla Dda di Palermo. L'organizzazione criminale straniera è ritenuta responsabile del flusso di immigrazione e permanenza clandestina nel nostro Paese riguardante centinai di cittadini extracomunitari, giunti in questi ultimi mesi nelle coste siciliane. (SPECIALE MIGRANTI - INFOGRAFICA - VIDEO).
Fermati due scafisti - E sono un tunisino di 27 anni, ritenuto il comandante, e un siriano di 25 anni, indicato come componente dell'equipaggio i due 'scafisti' della naufragio avvenuto al largo della Libia. Il loro fermo, disposto dalla Procura di Catania, è stato eseguito da personale della guardia costiera, dello Sco della polizia di Stato di Roma e dalla squadra mobile della Questura di Catania. Secondo la ricostruzione della Procura, il naufragio del barcone al largo della Libia sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs che era arrivato per soccorrere i migranti.
Consiglio straordinario giovedì - La portavoce ha precisato che la missione dovrebbe essere simile all'operazione militare Ue (Atalanta) in corso contro i pirati al largo delle coste somale. "Il mandato della nuova operazione non è stato ancora deciso," ha aggiunto la portavoce, spiegando che la questione sarà discussa dal Consiglio europeo straordinario di giovedì prossimo. La scorsa settimana, l'agenzia europea per il controllo delle frontiere, Frontex, aveva segnalato in un comunicato stampa che gli scafisti hanno fatto ricorso già due volte quest'anno alla violenza per recuperare le imbarcazioni sequestrate dalle guardie costiere europee, segno che "c'è una carenza di imbarcazioni" a disposizione degli scafisti, secondo Frontex.
Operazione antitrafficanti - Intanto, sale a 15 il numero dei trafficanti di esseri umani arrestati dalla Polizia di Stato nell'ambito dell'operazione 'Glauco 2' coordinata dalla Dda di Palermo. L'organizzazione criminale straniera è ritenuta responsabile del flusso di immigrazione e permanenza clandestina nel nostro Paese riguardante centinai di cittadini extracomunitari, giunti in questi ultimi mesi nelle coste siciliane. (SPECIALE MIGRANTI - INFOGRAFICA - VIDEO).
Fermati due scafisti - E sono un tunisino di 27 anni, ritenuto il comandante, e un siriano di 25 anni, indicato come componente dell'equipaggio i due 'scafisti' della naufragio avvenuto al largo della Libia. Il loro fermo, disposto dalla Procura di Catania, è stato eseguito da personale della guardia costiera, dello Sco della polizia di Stato di Roma e dalla squadra mobile della Questura di Catania. Secondo la ricostruzione della Procura, il naufragio del barcone al largo della Libia sarebbe dovuto a due cause: lo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, e l'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile King Jacobs che era arrivato per soccorrere i migranti.