Il verdetto raggiunto dalla giuria sull’attacco del 2013, che ha ucciso tre persone e ne ha ferite più di 260. Il 21enne rischia ora la condanna a morte o il carcere a vita. Dei 30 capi d’accusa sollevati contro di lui 17 prevedono la pena capitale
Dzhokhar Tsarnaev è colpevole per l'attacco alla maratona di Boston. E' il verdetto raggiunto dalla giuria sull'attacco del 15 aprile del 2013, che ha ucciso tre persone e ne ha ferite più di 260. Tsarnaev, 21 anni, rischia la pena di morte, o nel migliore dei casi il carcere a vita. Dei 30 capi d'accusa sollevati contro di lui, 17 prevedono infatti la pena capitale. Stabilita la sua colpevolezza, per decidere il suo destino sarà ora necessario avviare un nuovo procedimento legale.
Ai giudici decidere se pena capitale o ergastolo - La giuria ha ritenuto il ceceno emigrato negli Usa responsabile di tutti e quattro gli omicidi, compreso il poliziotto in servizio al Massachusetts Institute of Technology nonché di cospirazione e utilizzo di armi di distruzione di massa. Il processo entra dunque nella seconda fase in cui i giudici dovranno decidere se il 21enne attentatore passerà la vita in carcere o se dovrà morire.
Tsarnaev si era dichiarato colpevole - Lui stesso si era dichiarato colpevole, all'inizio del processo, attraverso il suo avvocato, Judy Clarke. Una decisione presa proprio per cercare di evitare la pena di morte, considerato che le prove erano comunque schiaccianti. La strategia della difesa mirava semmai a dimostrare che Dzhokhar, che nel 2013 aveva 19 anni, fosse succube del fratello Tamerlan, di 26 anni, vera "mente" dell'attentato, ucciso poi in uno scontro a fuoco con la polizia quattro giorni dopo quel fatale 15 aprile.
Ai giudici decidere se pena capitale o ergastolo - La giuria ha ritenuto il ceceno emigrato negli Usa responsabile di tutti e quattro gli omicidi, compreso il poliziotto in servizio al Massachusetts Institute of Technology nonché di cospirazione e utilizzo di armi di distruzione di massa. Il processo entra dunque nella seconda fase in cui i giudici dovranno decidere se il 21enne attentatore passerà la vita in carcere o se dovrà morire.
Tsarnaev si era dichiarato colpevole - Lui stesso si era dichiarato colpevole, all'inizio del processo, attraverso il suo avvocato, Judy Clarke. Una decisione presa proprio per cercare di evitare la pena di morte, considerato che le prove erano comunque schiaccianti. La strategia della difesa mirava semmai a dimostrare che Dzhokhar, che nel 2013 aveva 19 anni, fosse succube del fratello Tamerlan, di 26 anni, vera "mente" dell'attentato, ucciso poi in uno scontro a fuoco con la polizia quattro giorni dopo quel fatale 15 aprile.