Istanbul: giudice muore nel blitz, uccisi due sequestratori

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Gli istanti subito dopo il blitz a Istanbul (Getty)

Il procuratore Mehmet Selim Kiraz, titolare delle indagini sull'omicidio del 15enne nelle proteste di Gezi Park, era stato tenuto in ostaggio per ore da due estremisti. Era rimasto gravemente ferito durante l'intervento delle teste di cuoio per liberarlo

E' finito nel sangue dopo otto ore di angoscia fra raffiche di mitra e esplosioni in un blitz delle teste di cuoio turche il sequestro al Palazzo di Giustizia di Istanbul del pm Mehmet Selim Kiraz, preso in ostaggio da due 'brigatisti' del gruppo di estrema sinistra Dhkp-C che chiedevano "giustizia" sulla morte di Berkin Elvan, il ragazzo simbolo delle proteste di Gezi Park (qui tutte le foto della rivolta). Il ministro degli Esteri turco ha annunciato la morte del Procuratore: era rimasto ferito durante il blitz della polizia ed era stato immediatamente sottoposto ad intervento chirurgico. I due sequestratori sono stati uccisi

Le foto



Ucciso il magistrato che indagava sulla morte di un 15enne -
Le fotografie del magistrato diffuse nel pomeriggio, una pistola puntata sul capo, ripreso davanti alla bandiera rossa con una stella a cinque punte del Dhk-C hanno scioccato il paese. I sequestratori esigevano "giustizia per Berkin", il ragazzo di 15 anni colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno nel giugno 2013 mentre andava a comprare il pane per la famiglia, morto dopo 9 mesi di coma. La sua vicenda aveva commosso la Turchia. Centinaia di migliaia di persone avevano partecipato ai suoi funerali a Istanbul. Ma come per gli altri ragazzi uccisi durante le proteste di Gezi Park la giustizia è stata lentissima nel cercare i responsabili. Solo poche settimane fa il comando della polizia ha identificato l'agente che ha sparato. Per ora non è stato incriminato. Il pm Kiraz era stato incaricato delle indagini 4 mesi fa.

I 'brigatisti' del Dhkp-C - I sequestratori avevano minacciato di far "pagare con la vita" il magistrato se entro tre ore una confessione pubblica del poliziotto non fosse stata diffusa in tv. L'ultimatum però era passato senza spargimento di sangue ed erano state avviate trattative, mentre il palazzo veniva evacuato e le teste di cuoio della polizia si schieravano attorno alla stanza in cui era sequestrato il magistrato. Non è chiaro come i 'brigatisti' del Dhkp-C, un gruppo dichiarato terrorista da Turchia, Ue e Usa responsabile di un attacco kamikaze nel 2013 contro l'ambasciata americana a Ankara (un morto) siano potuti entrare armati nel palazzo con le armi, nonostante le severe misure di sicurezza.

Paese al buio
- Ma non si esclude che il massiccio e misterioso black-out elettrico, il peggiore da almeno 15 anni, che in giornata ha colpito tutta la Turchia paralizzando Istanbul e Ankara possa averli aiutati. Non si sa cosa l'abbia provocato. Il premier Ahmet Davutoglu non ha escluso alcuna ipotesi, neanche quella di un attacco terroristico. Per il ministro dell'energia potrebbe perfino essere stato un 'cyber-attacco'. Nel pomeriggio la corrente è poi tornata progressivamente nelle principali città.

Il papà del 15enne aveva chiesto di evitare altro spargimento di sangue - Intanto sul sequestro di Istanbul Davutoglu aveva ordinato il silenzio stampa, usando una norma che gli consente di imporre la censura a stampa e tv per ragioni di sicurezza nazionale o ordine pubblico. Il padre di Berkin aveva dal canto suo lanciato un appello perché non si versasse altro sangue. "Mio figlio è morto - ha detto Sami Elvan - non deve morire nessun altro. Non voglio che nessuno si faccia male. Chiedo solo giustizia, e un processo giusto".

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