Periscope vs Meerkat, battaglia per le app di live-streaming

Mondo

Nicola Bruno

A sinistra, il logo di Meerkat. A destra, quello di Periscope.
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Bastano pochi tocchi per girare e condividere in tempo reale su Twitter quello che si vede con il proprio smartphone. Celebrità e politici iniziano a trasmettere eventi e c’è già chi parla delle prossime presidenziali Usa come “Meerkat elections”

Ad aprire lo scontro è stata Meerkat, applicazione di live-streaming fortemente integrata con Twitter. Lanciata poche settimane fa durante il SXSW Interactive Festival, è subito diventata virale, conquistando più di mezzo milioni di iscritti e dando addirittura il via a un verbo “meerkating” (che vuol dire appunto trasmettere un evento in diretta con il proprio smartphone).
La risposta di Twitter non si è fatta attendere: nei giorni scorsi ecco arrivare Periscope, altra app di live-streaming che aveva acquisito lo scorso gennaio e che da molti osservatori viene definita senza dubbio migliore di Meerkat sia per la grafica, che per la qualità delle immagini e le funzionalità (ad esempio Periscope rende disponibili i video anche dopo la diretta, mentre Meerkat no). Risultato: in pochi giorni l’app di Twitter ha subito recuperato il distacco dall’avversaria.


Nella battaglia per le app di live-streaming esplosa negli ultimi giorni, la novità non sta tanto nella possibilità di condividere un filmato in tempo reale (da anni esistono diversi servizi che consentono di fare ciò), quanto nella forte integrazione con Twitter: quando viene aperta una diretta partono in automatico le notifiche sul proprio account, di modo che i propri follower possono amplificarne al massimo la diffusione. Una caratteristica questa, che sembra giocare indubbiamente a favore di Periscope, dal momento che è di proprietà di Twitter e può quindi sfruttarne meglio le potenzialità sociali.

Il mondo in diretta - Sia su Meerkat che su Periscope bastano pochi “tap” per trasmettere in tempo reale quello che si vede attraverso il proprio smartphone, sia che si tratti di una conferenza o un evento di attualità come il palazzo di New York andato in fiamme (le cui immagini sono state diffuse su Periscope). I follower possono seguire l’evento in diretta, commentando, facendo retweet, preferito o semplicemente un like. “Può sembrare paradossale, ma quello che vogliamo fare è rendere il mondo un posto al tempo stesso più grande e più piccolo”, ha spiegato Kayvon Beykpour, co-fondatore di Periscope, sottolineando poi che più di live-streaming, sarebbe meglio parlare di “tele-porting”, per la capacità di tele-trasportarci ai quattro angoli del pianeta con un semplice tap dello smartphone.

Meerkat elections? - A spingere Twitter a rilasciare velocemente Periscope, è stato anche il successo esplosivo di Meerkat: in poche settimane hanno cominciato a utilizzare questa ultima app celebrità come Jimmy Fallon, oltre che esponenti politici come Rand Paul e Jeb Bush. Tanto che c’è stato addirittura chi ha parlato di “Meerkat Elections” per le presidenziali 2016. Ha scritto Dan Pfeiffer, ex consulente di Obama, “se quelle del 2004 sono state le elezioni di Meetup, quelle del 2008 di Facebook e quelle del 2012 di Twitter, il 2016 saranno quelle di Meerkat (o qualcosa di simile)”.

Il tweet con cui Jeb Bush annuncia la diretta su Meerkat del suo tour elettorale in Texas


Non solo politici, comunque. Anche celebrità come Katy Perry si sono dette interessate alle possibilità che aprono le app di live-streaming. “Devi abbracciare il futuro oppure verrai lasciato indietro”, ha spiegato la pop-star alla webzine Mashable, ricordando come stanno cambiando le interazioni durante i concerti: “Prima il pubblico applaudiva. Ora quando vedo un telefono in alto è come un applauso”. Katy Perry ha già iniziato a sperimentare Periscope durante il suo ultimo tour con interviste trasmesse in diretta.



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