Nemtsov, capo servizi sicurezza: identificati primi sospetti

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Il giorno dopo il funerale dell’oppositore russo, ucciso venerdì notte in un agguato, Putin torna sul caso: “Bisogna liberare la Russia dalla vergogna di omicidi a sfondo politico”. Si cerca anche un’auto del ministero

Gli investigatori hanno identificato degli individui sospettati per l'uccisione dell'oppositore Boris Nemtsov. Lo sostiene il capo dei servizi di sicurezza russi (Fsb), Aleksandr Bortnikov, citato dall'agenzia ufficiale Tass. "Ci sono sempre dei sospetti", ha precisato Bortnikov. All’indomani del funerale dell’oppositore russo, ucciso venerdì notte a pochi passi dal Cremlino, arrivano dunque novità sul fronte delle indagini. Secondo quanto riferisce LifeNews, tv considerata vicina ai servizi segreti, si cerca anche un’auto del Ministero delle Finanze. Una Ford scura del dicastero è stata infatti ripresa dalle telecamere della zona almeno tre volte nella notte dell’agguato e su trovava sul ponte dove è stato ucciso Nemtsov tra le 23.30 e le 23.40, quando è avvenuto l'assassinio. Il ministero è comunque in via Ilinka, non lontano dal luogo del delitto. Ma ci sono altre due vetture su cui si concentra l’attenzione degli investigatori: una Lada bianca con targa della Repubblica caucasica dell’Inguscezia e una Zaz scura, considerata la vettura dei killer. Su entrambe sarebbero stati trovati capelli e materiale biologico definiti utili.

Sull’uccisione di Nemtsov è intervenuto anche il presidente russo Vladimir Putin in una riunione di vertice al ministero dell’Interno. Bisogna "liberare la Russia dalla vergogna" di delitti "che hanno una grande risonanza, compresi quelli a sfondo politico" come "l'omicidio sfacciato di Boris Nemtsov proprio nel centro della capitale" ha detto. Ieri il blogger Alexander Navalyn, agli arresti domiciliari e a cui è stato impedito di prendere parte alle esequie, ha usato parole molto dure: “Penso che Nemtsov sia stato ucciso dai servizi segreti o da un'organizzazione pro-governativa su ordine delle autorità politiche del Paese, incluso Putin". Il Cremlino ha sempre smentito qualunque coinvolgimento ritenendo invece l’omicidio di Nemtsov una provocazione.

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