Isis, quando Jihadi John disse: "Non sono estremista"

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L'associazione Cage ha diffuso un audio del 2009 in cui il boia dello Stato islamico racconta di un interrogatorio con l'intelligence britannica. In cui rispose: "Gli attentati di Londra e New York sono sbagliati, sono morte persone innocenti"

"Non sono un estremista". E' quanto dichiarava 'Jihadi John', il boia dell'Isis identificato come il londinese Mohamed Emwazi, in una registrazione del 2009 fatta dalla associazione britannica Cage (Che si occupa di assistere i musulmani vittime di presunti abusi da parte delle autorità). Il direttore di Cage, Asim Qureishi, la scorsa settimana ha tenuto una controversa conferenza stampa accusando i servizi di sua maestà di essere "responsabili" della radicalizzazione di 'Jihadi John' e affermando che, quando lo aveva conosciuto, Emwazi era "una persona estremamente gentile e umile".

Nella registrazione, il boia dell'Isis ricorda come un certo agente dei servizi 'Nick' lo abbia sottoposto a un duro interrogatorio, affermando che l'intelligence brintannica era convinta che volesse andare in Somalia per addestrarsi coi gruppi jihadisti e che gli occhi dei servizi erano puntati su di lui già da qualche tempo.

A 'Jihadi John' erano state rivolte anche domande sui maggiori attentati di Al Qaeda, dall'11 settembre 2001 negli Usa al sette luglio 2005 a Londra. Emwazi afferma di aver risposto che "persone innocenti" erano morte nella capitale britannica e che l'attacco alle Torri Gemelle era stato "sbagliato”. E riferisce di aver detto: negli attentati  "sono morte persone innocenti. Sono cose da estremisti, sono cose sbagliate. Cosa vuoi sentirmi dire? Che se potessi riporterei quelle persone in vita? Se potessi riporterei quelle persone in vita".

Intanto, il Daily Telegraph ha diffuso il contenuto di una telefonata del padre d EmwazI con un collega. "Mio figlio – afferma l’uomo - è un cane, un animale e un terrorista". E racconta di ercato inutilmente di allontanarlo dall'integralismo islamico e di "farlo ritornare a una vita normale" prIma che partisse per la Siria nel 2013.

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