Il Cairo risponde all'uccisione dei 21 copti con attacchi aerei. Anche il governo di Tripoli chiede una coalizione internazionale, "altrimenti la minaccia avanzerà in Europa". Renzi: "Non è il tempo di un intervento militare"
L'Egitto risponde all'uccisione dei 21 egiziani copti decapitati dallo Stato islamico in Libia con una serie di raid aerei sulle postazioni dell'Isis nel Paese. Dopo un primo attacco la notte tra domenica e lunedì (verso le 4 ora italiana) ne sono seguiti altri nel corso della giornata. I raid aerei, spiega l’esercito, hanno colpito "accampamenti, postazioni di addestramento e armi e depositi di munizioni" dell'Isis in Libia. E proprio dalla Libia arriva l'appello del premier libico Abdullah al Thani:"Chiedo alle potenze mondiali di sostenere la Libia e intraprendere azioni militari, o questa minaccia (l'Isis) si sposterà nei Paesi europei, in particolare nell'Italia".
L'Egitto chiede una coalizione internazionale - Un messaggio simile a quello dell'esecutivo egiziano, che con il ministro degli Esteri Sameh Shukri chiede alla comunità internazionale di assumersi le "proprie responsabilità" e di prendere "misure contro le postazioni" dell'Isis e delle altre formazioni terroristiche in Libia. Il Cairo torna così a spingere per una "coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa" e Shukri è partito alla volta di New York "per incontri urgenti e per avviare contatti immediati con gli alti responsabili dell'Onu, in primis il segretario generale Ban Ki-moon e i 15 membri del Consiglio di Sicurezza".
Telefonate di Al Sisi con Hollande e Renzi - In una telefonata tra il presidente francese Francois Hollande e quello egiziano Al-Sisi i due hanno sottolineato la necessità che il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunisca e che vengano prese "nuove misure da parte della comunità internazionale per affrontare il pericolo" dello Stato islamico. E anche il premier italiano Matteo Renzi ha avuto stamane un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano sulla situazione libica e i passi politici e diplomatici, nel quadro del Consiglio di sicurezza Onu, per riportare sicurezza e pace nel Paese. Renzi ha poi precisato che "non è il tempo di un intervento militare".
Uccisi 64 miliziani Isis - Agli attacchi dell'Egitto hanno partecipato anche le forze militari aeree della Libia. Il portavoce dell'Esercito libico, il maggiore Mohamed Hegazy, ha detto che nei raid su Derna e Sirte sono stati uccisi 64 combattenti dell'Isis, tra cui "tre dei loro leader". I feriti sono "decine", riferisce il sito del quotidiano egiziano Al Ahram.
"Cinque civili morti" - Secondo una fonte della sicurezza della città di Bengasi, i primi raid avrebbero fatto anche vittime civili: tre bambini e due donne, abitanti della città di Derna, situata a 1.300 chilometri a est di Tripoli.
L'Egitto chiede una coalizione internazionale - Un messaggio simile a quello dell'esecutivo egiziano, che con il ministro degli Esteri Sameh Shukri chiede alla comunità internazionale di assumersi le "proprie responsabilità" e di prendere "misure contro le postazioni" dell'Isis e delle altre formazioni terroristiche in Libia. Il Cairo torna così a spingere per una "coalizione internazionale anti-Isis a guida Usa" e Shukri è partito alla volta di New York "per incontri urgenti e per avviare contatti immediati con gli alti responsabili dell'Onu, in primis il segretario generale Ban Ki-moon e i 15 membri del Consiglio di Sicurezza".
Telefonate di Al Sisi con Hollande e Renzi - In una telefonata tra il presidente francese Francois Hollande e quello egiziano Al-Sisi i due hanno sottolineato la necessità che il Consiglio di sicurezza dell'Onu si riunisca e che vengano prese "nuove misure da parte della comunità internazionale per affrontare il pericolo" dello Stato islamico. E anche il premier italiano Matteo Renzi ha avuto stamane un lungo colloquio telefonico con il presidente egiziano sulla situazione libica e i passi politici e diplomatici, nel quadro del Consiglio di sicurezza Onu, per riportare sicurezza e pace nel Paese. Renzi ha poi precisato che "non è il tempo di un intervento militare".
Uccisi 64 miliziani Isis - Agli attacchi dell'Egitto hanno partecipato anche le forze militari aeree della Libia. Il portavoce dell'Esercito libico, il maggiore Mohamed Hegazy, ha detto che nei raid su Derna e Sirte sono stati uccisi 64 combattenti dell'Isis, tra cui "tre dei loro leader". I feriti sono "decine", riferisce il sito del quotidiano egiziano Al Ahram.
"Cinque civili morti" - Secondo una fonte della sicurezza della città di Bengasi, i primi raid avrebbero fatto anche vittime civili: tre bambini e due donne, abitanti della città di Derna, situata a 1.300 chilometri a est di Tripoli.